67 anni fa i democratici e i liberatori uccidevano Robert Brasillach, uno dei più lucidi e grandiosi scrittori della prima metà del Novecento. Il suo crimine? Aver scelto la parte sbagliata, quella che moriva per l'Europa e per l'Onore tra le gelide steppe asiatiche, che si faceva massacrare fino all'ultimo uomo a Berlino, che sacrificava i quattordicenni col braccio alzato davanti ai plotoni di esecuzione dei criminali col fazzoletto rosso.
Alla lettura della sentenza si alza un urlo indignato dalla platea: "Questa è una vergogna!" Brasillach risponde: "No. E' un onore". Tenetevi pure i vostri dj, i vostri calciatori, i vostri idoli di plastica di questo mondo decadente e decaduto. Noi ci teniamo gli Eroi. Tenetevi pure Tommy Vee, Lady Gaga, Cristiano Ronaldo. A noi, per scaldarci il cuore, basta la vecchia foto in bianco e nero di un soldato.
Camerata Robert Brasillach: presente!
Alla lettura della sentenza si alza un urlo indignato dalla platea: "Questa è una vergogna!" Brasillach risponde: "No. E' un onore". Tenetevi pure i vostri dj, i vostri calciatori, i vostri idoli di plastica di questo mondo decadente e decaduto. Noi ci teniamo gli Eroi. Tenetevi pure Tommy Vee, Lady Gaga, Cristiano Ronaldo. A noi, per scaldarci il cuore, basta la vecchia foto in bianco e nero di un soldato.
Camerata Robert Brasillach: presente!
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