sabato 29 maggio 2010

E' da un supermercato che arriva un sussulto

La notizia è importante, segno di come, anche nell’opinione pubblica italiana, e seppur in misura limitatissima e debole, cominci a formarsi un movimento di opinione chiaramente contrario alla politica genocida che Israele attua da decenni contro il popolo palestinese.


La Coop e la Conad, celebri catene di supermercati italiani, hanno deciso di boicottare i prodotti israeliani. Sarà quindi impossibile, in futuro, trovare sugli scaffali i datteri di Sion, oppure le rinomate arance elette innaffiate con l’acqua rubata ai palestinesi.


Niente di nuovo sotto il sole: l’informazione italiana, specialmente quando si tratta di Israele, dimostra ancora una volta la sua vigliaccheria.


Il nostro Ministro degli Esteri, Franco Frattini, protesta vivacemente: “Si introduce nella dinamica del mercato un elemento pericoloso di razzismo. E’ una decisione che mi sembra avventata e prematura”. Che si parli di razzismo contro uno Stato che attua deliberatamente una politica di apartheid e di segregazione razziale contro una popolazione inerme e rinchiusa dentro pochi chilometri quadrati, privata anche delle più elementari materie prime per poter sopravvivere; uno Stato che ha violato decine e decine di risoluzioni dell’ONU con una arroganza che, se fosse stata mostrata anche in misura molto minore da altri Stati li avrebbe immediatamente esposti al rischio di bombardamento; uno Stato che pratica giornalmente l’espulsione coatta dei palestinesi dalle loro case, e che spara sui contadini palestinesi che hanno l’ardire di avventurarsi nei terreni vicino ai confini israeliani; uno Stato che fa il tiro a segno con le imbarcazioni palestinesi; uno Stato che, ciclicamente, sfoga tutto il suo potente esercito in pericolosissime e devastanti incursioni aeree e di terra senza neanche il minimo rispetto per gli edifici ed il personale internazionale, come l’ultima mattanza di Piombo Fuso ha recentemente dimostrato. Ebbene, reagire a questi sorprusi, di cui l’occidente si è reso complice a causa della viltà, è per Frattini razzismo.


Curioso Ministro, il nostro Franco. Di lui non si sente mai parlare. E’ un Ministro che, nell’agenda politica, è spesso abbastanza defilato. Anche quando lo si chiama in causa per questioni importanti, come per esempio i nostri connazionali all’estero che sono rinchiusi in carceri di massima sicurezza senza neanche sapere di cosa sono accusati, o come la vicenda di Francesco Pio che anche RaiTre, proprio oggi, ha rievocato, dove la giustizia americana se ne strafrega apertamente di due cittadini italiani che hanno trovato una orribile morte nelle strutture sanitarie a stelle e strisce. Lui è sempre assente. Di lui si sente parlare relativamente poco. Ma quando si tratta di Israele, eccolo che torna in scena come un leone. E’ una decisione affrettata, ci dice il nostro.


Pensa forse Frattini che per protestare contro lo sterminio dei palestinesi si debba aspettare che anche l’ultimo venga definitivamente fatto fuori? Sai com’è…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente, pensavo che i prodotti israeliani fossero stati tolti dagli scaffali per problemi legati alla loro tracciabilita' (anche se una vocina mi sussurra che il motivo sia, molto piu' prosaicamente, economico: alle arance israeliane e' meglio preferire arance piu' economiche).
Ma mi fa piacere apprendere che la Coop e la Conad hanno un loro "ufficio politiche estere", dal quale impartire lezioni al nostro Ministro Frattini... :-)
Cordialita',

Sergio

Andrea Chessa ha detto...

Ti farà altrettanto dispiacere sapere che questa notizia è stata ufficialmente smentita e, anzi, è stato concluso un vantaggioso accordo per le parti per vendere in Italia ancora più prodotti eletti.

Forse pensare una cosa del genere, in questa italietta, era troppo.

Mi scuso del'equivoco, che come me ha erroneamente indirizzato anche diversi quotidiani italiani, tanto da costringere la Coop a comprarsi una pagina su La Stampa di Torino per smentire la "infamante" notizia.