"Il fenomeno dell'antisemitismo online, specie con la costante diffusione dei social network, costituisce uno degli aspetti piu' rilevanti dell'antisemitismo odierno. La polizia postale e rapporti di esperti indicano come ci sia un boom di siti che diffondono un vasto raggio di teorie antisemite: dalla cospirazione giudaica per impadronirsi del mondo (con un revival nella diffusione del falso storico dei Protocolli dei Savi di Sion), a forme aberranti di anti-israelismo, che descrivono Israele come la nuova potenza genocida che non ha diritto di esistere".
Per avere un’idea di quali siano state le conclusioni della conferenza del comitato contro l’antisemitismo, che si è tenuto qualche giorno fa, basta dare un’occhiata ai componenti della commissione: Fiamma Nirenstein, che oramai i nostri lettori conoscono bene per la sua costante attività a favore di Israele (come deputata del Governo italiano, del resto, è difficile trovare la sua presenza in qualche attività o progetto legislativo che non verta sul fattore Israele); Andre Oboler, grande capo di “Zionism on the web”, un ente che si occupa, sulla scia della Anti Defamation League, di denunciare ed intimidire tutti quei siti che non siano sfacciatamente schierati a favore di Israele; Stefano Gatti, rappresentante di un “Osservatorio sul pregiudizio antiebraico”; Pierangelo Ferrari, Partito Democratico; Renato Farina, nome in codice Betulla, deputato PDL e in Commissione Affari Esteri, conosciuto per la sua grande obiettività nei confronti della politica americana ed israeliana; Paolo Corsini, Commissione Affari Esteri PD, che equilibria la presenza dell’intramontabile Betulla; Enrico Pianetta e Francesco Tempestini, rispettivamente PDL e PD. Insomma, un bel gruppetto dal quale aspettarsi la massima neutralità.
Quali sono le conclusioni di questa presunta Commissione? Possono riassumersi facilmente nelle parole con le quali Fiamma Nirenstein apre la discussione, e che si possono ascoltare a questo indirizzo: http://www.radioradicale.it/scheda/301764. In sintesi, nonostante tutti gli sforzi, la critica nei confronti di Israele corre sul web nonostante le leggi contro il negazionismo varate nei vari Stati europei. I siti contro Israele aumentano; quelli che ridimensionano l’olocausto, la religione con la quale lo Stato ebraico pretende di continuare indisturbato nei suoi crimini, pure. Per non parlare poi dei noti social network, come Facebook, Twitter; e della posta elettronica, che milioni e milioni di persone si scambiano in privato, mettendo in gravissimo pericolo l’esistenza di Israele.
Insomma: questi “signori” pensavano di aver ormai completamente egemonizzato tutti i media, e di aver messo il silenziatore a qualunque voce fuori dal coro. Con grande rammarico, si accorgono che non è affatto così. Internet prende sempre più piede, e viene preferito sempre più come mezzo di informazione ai mass media tradizionali. E ciò avviene a sinistra, al centro, a destra. Tutti potenziali pericoli per il povero Israele e per la religione olocaustica con la quale un potere criminale decide i destini del mondo ormai da tanti decenni. Come si può porre rimedio a questa soluzione? Semplice: secondo Fiamma Nirenstein e gli autorevoli esperti riuniti bisogna innanzitutto mettersi in linea con gli altri Stati che hanno già adottato una legislazione anti-negazionista, prima fra tutte
“C’è la possibilità di esprimere opinioni che rapidamente vengono divorate da milioni e milioni di persone nel mondo intero”, ci dice
Sia come sia, l’innominabile lobby perde terreno. Lo Stato pirata piace sempre meno, nonostante le sue campagne simpatia e la potentissima influenza che esercita sulle istituzioni mondialiste e governative di tutto il mondo. Sempre più persone prendono consapevolezza che, dietro ai governi nazionali ed alle istituzioni fintamente democratiche, potenti e temute lobbies occulte decidono i destini del mondo, della finanza e della politica. Adesso pensano veramente in grande, come neanche Orwell sarebbe mai riuscito a fare. E hanno tutto il potere e la capacità di farlo. Per tutti coloro che, come noi, non vogliono rassegnarsi alla menzogna globale, si prospettano tempi duri.
1 commento:
http://www.memorialedellashoah.sitonline.it
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