Per quanto sia stomachevole, qualche piccolo accenno sulla politica italiana bisogna pur farlo, non solo per esigenze di aggiornamento di questo blog, che ultimamente è stato un poco trascurato.
Che dire? Il cosiddetto centro-destra tiene il banco della polemica politica di questi giorni, dando il peggio di se. Neanche i suoi peggiori detrattori avrebbero mai osato sperare tanto. Hanno cominciato con l’incredibile numero da circo di non riuscire a presentare le liste nel Lazio; eventualità che ci può stare se a presentare le liste è un Movimento piccolo come il nostro, che deve quotidianamente lottare contro le leggi liberticide di questo Stato antifascista, Digos, sbirraglia varia e manovalanza della mafia di regime, che siede in giacca, cravatta e cappuccio nelle commissioni elettorali. Queste ultime, sempre in odore di massoneria, se le inventano tutte, insieme a quell’altro covo di incappucciati e rossi che è
E già questo basterebbe per accreditarsi come degli incompetenti, senza se e senza ma. Ma a destra riescono a fare di peggio: strepitano e si strappano i capelli, e poi corrono a fare una legge ad hoc (l’ennesima vergogna) per prorogare la data ultima di presentazione delle liste. È un po’ come se, durante una partita, si allungasse l’area di rigore fino a centrocampo per consentire di vincere alla squadra avversaria con una valanga di rigori. Ma neanche questo funziona: la legge è anticostituzionale.
Allora si incazzano e scendono in piazza, a Roma. Grandi preparativi, pure dalla Sardegna partono le corriere azzurre. Tutti i convocabili sono stati convocati, pur di fare numero. Verdini, che non conosce il senso del ridicolo, spara dal microfono che sono un milione. Povero Verdini: pensa ancora che sia concesso sparare boiate clamorose, come se non esistessero né internet né le calcolatrici. Basta una foto della piazza, e un rapido calcolo che tenga conto di una stima di 4/5 persone al massimo per metro quadrato (circostanza delle grandi occasioni) e non si arriva neanche ad un quarto di quella cifra. Infatti
Nella percezione comune, l’area politica della destra è sempre stata identificata con ordine, disciplina, rispetto delle regole. Invece Berlusconi ed i suoi accoliti hanno dimostrato che se c’è una parte politica disposta a stravolgere lo Stato e le sue regole per convenienza, quella è proprio la destra.
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