Questi giorni ho seguito con attenzione i tg di regime. Niente di niente. Ho ascoltato le radio. Niente. “Ci sarà sicuramente una manifestazione”, mi son detto. Niente di niente. “Sicuramente l’hanno fatta e nessuno dei tg ne ha parlato”, mi sono detto ancora. Allora ho fatto qualche salto sui blog sinistri e filo-terroristi. Niente di niente. L’informazione dei grembiulini e quella comunistoide veleggiavano – e ancora veleggiano – tranquillamente nel vento pre-ferragostiano; ogni tanto una qualche indignazione per la nuova deriva “fascista” del governo Berlusconi, oppure la celebrazione di Famiglia Cristiana – che per i comunisti è diventata “un compagno come noi”, o ancora l’occasione fornita dalla prostituta nigeriana strafatta di coca sdraiata a terra davanti ai poliziotti, che permette alle anime belle di sentirsi più candide e più pulite degli altri. Ma a parte queste quisquiglie, diciamo, normale amministrazione.
Eppure proprio i comunisti dovrebbero essere informati sul fatto che, a Firenze, due giorni fa è stato approvato il nuovo regolamento di polizia urbana, che in 46 articoli (tutti fascisti uno più dell’altro) detta le regole che da ora in poi dovranno essere severamente rispettate per migliorare il decoro di Firenze (dopo anni e anni di malcostume comunista urgeva un restyling). Regole tanto ferree che già si contano le prime “vittime” di cotanta austera amministrazione.
Primi martiri della repressione sono stati gli strilloni, coloro che, agli angoli dei semafori, vendono i giornali agli automobilisti che attendono il verde; è stata poi la volta di un mendicante che bivaccava agli angoli di una strada; analoga sorte del mendicante è poi toccata ad una famiglia francese sorpresa negli stessi atteggiamenti del mendicante; colpita anche l’inciviltà del turista che getta la cartaccia per terra e quella del fiorentino che getta il mozzicone di sigaretta, sempre per terra, accanto al cestino. Ma il nuovo regolamento rosso non si ferma qui: multata anche una signora che aveva steso i panni ad asciugare - ohibò! Che crimine! - e un commerciante – udite udite! – che puliva la sua vetrina oltre l’orario consentito. Quasi quasi dimenticavo i due ambulanti extracomunitari (piezz’e core dei sinistri) multati perché vendevano merce contraffatta.
Ora, condivisa pienamente la tolleranza zero nei confronti di chi butta la cartaccia per terra, vende merce contraffatta, bivacca in Piazza Santa Maria Novella oppure ostruisce il passaggio nei marciapiedi, mi chiedo quale insulto al decoro può arrecare un commerciante che pulisce la vetrina del suo negozio, o una signora che stende i panni, o dei ragazzini che giocano a calcio. Mi sarei aspettato una bella manifestazione antifascista in contemporanea per le principali piazze delle nostre città; i “bloggers” che proponevano a tutti gli internauti perditempo dei “banners” da mettere nei loro siti; Diliberto che grida contro il complotto fascista contro le massaie e i commercianti fiorentini; giovani che, in difesa di queste categorie disagiate, difendevano la democrazia cercando di spaccare le teste dei poliziotti a colpi di estintore (queste azioni eroiche sono il lasciapassare per un perfetto democratico); Beppe Grillo che propone un “Signora che stende i panni Day” e altre cose ai quali i sinistri – da sempre all’avanguardia in questo tipo di azioni democratiche – ci hanno ormai da tempo abituato.
Invece no. Silenzio assoluto. Nelle piazze ci sono solo i turisti; i bloggers sono tutti impegnati a dare contro al sindaco leghista di Novara che ha proibito le adunate sediziose (e la cosa, come ben sanno i cittadini di Novara, serve ad evitare quegli spiacevoli gruppi di giovani e non che nelle ore notturne disturbano chi dorme con urla e risate, trasformando le strade del centro in un immondezzaio che si presenta poi ai residenti nelle prime ore della mattina) o, tutt’al più, a gridare all’attentato alla democrazia per la foto di una prostituta nigeriana che si accascia al suolo strafatta di cocaina. Oltre, però non vanno. Passa quindi sotto il più assoluto silenzio un regolamento – quello della città di Firenze – varato da una giunta di sinistra, è bene ricordarlo, che era sicuramente necessario ma che unisce, accanto a misure certamente condivisibili, provvedimenti che definire demenziali è poco.
A chi scrive rimane un dubbio: se a fare una cosa del genere fosse stata una giunta di destra che cosa sarebbe successo? Sicuramente avremmo dovuto sorbirci tutte quelle manifestazioni molto democratiche appena descritte sopra.
Del resto bisogna capirli. Domani è Ferragosto: viene quindi meno la necessità di manifestare il proprio antifascismo, ed è meglio conservare l’indignazione per i giorni lavorativi; a ciò aggiungiamoci il caldo: troppa afa per difendere le massaie e i commercianti fiorentini, meglio indignarsi quando la temperatura cala un po’ e si può fare tutti insieme una bella gita fuoriporta.
No, in questi giorni per gli antifascisti non conviene fare gli antifascisti. Deve essere il caldo.
Eppure proprio i comunisti dovrebbero essere informati sul fatto che, a Firenze, due giorni fa è stato approvato il nuovo regolamento di polizia urbana, che in 46 articoli (tutti fascisti uno più dell’altro) detta le regole che da ora in poi dovranno essere severamente rispettate per migliorare il decoro di Firenze (dopo anni e anni di malcostume comunista urgeva un restyling). Regole tanto ferree che già si contano le prime “vittime” di cotanta austera amministrazione.
Primi martiri della repressione sono stati gli strilloni, coloro che, agli angoli dei semafori, vendono i giornali agli automobilisti che attendono il verde; è stata poi la volta di un mendicante che bivaccava agli angoli di una strada; analoga sorte del mendicante è poi toccata ad una famiglia francese sorpresa negli stessi atteggiamenti del mendicante; colpita anche l’inciviltà del turista che getta la cartaccia per terra e quella del fiorentino che getta il mozzicone di sigaretta, sempre per terra, accanto al cestino. Ma il nuovo regolamento rosso non si ferma qui: multata anche una signora che aveva steso i panni ad asciugare - ohibò! Che crimine! - e un commerciante – udite udite! – che puliva la sua vetrina oltre l’orario consentito. Quasi quasi dimenticavo i due ambulanti extracomunitari (piezz’e core dei sinistri) multati perché vendevano merce contraffatta.
Ora, condivisa pienamente la tolleranza zero nei confronti di chi butta la cartaccia per terra, vende merce contraffatta, bivacca in Piazza Santa Maria Novella oppure ostruisce il passaggio nei marciapiedi, mi chiedo quale insulto al decoro può arrecare un commerciante che pulisce la vetrina del suo negozio, o una signora che stende i panni, o dei ragazzini che giocano a calcio. Mi sarei aspettato una bella manifestazione antifascista in contemporanea per le principali piazze delle nostre città; i “bloggers” che proponevano a tutti gli internauti perditempo dei “banners” da mettere nei loro siti; Diliberto che grida contro il complotto fascista contro le massaie e i commercianti fiorentini; giovani che, in difesa di queste categorie disagiate, difendevano la democrazia cercando di spaccare le teste dei poliziotti a colpi di estintore (queste azioni eroiche sono il lasciapassare per un perfetto democratico); Beppe Grillo che propone un “Signora che stende i panni Day” e altre cose ai quali i sinistri – da sempre all’avanguardia in questo tipo di azioni democratiche – ci hanno ormai da tempo abituato.
Invece no. Silenzio assoluto. Nelle piazze ci sono solo i turisti; i bloggers sono tutti impegnati a dare contro al sindaco leghista di Novara che ha proibito le adunate sediziose (e la cosa, come ben sanno i cittadini di Novara, serve ad evitare quegli spiacevoli gruppi di giovani e non che nelle ore notturne disturbano chi dorme con urla e risate, trasformando le strade del centro in un immondezzaio che si presenta poi ai residenti nelle prime ore della mattina) o, tutt’al più, a gridare all’attentato alla democrazia per la foto di una prostituta nigeriana che si accascia al suolo strafatta di cocaina. Oltre, però non vanno. Passa quindi sotto il più assoluto silenzio un regolamento – quello della città di Firenze – varato da una giunta di sinistra, è bene ricordarlo, che era sicuramente necessario ma che unisce, accanto a misure certamente condivisibili, provvedimenti che definire demenziali è poco.
A chi scrive rimane un dubbio: se a fare una cosa del genere fosse stata una giunta di destra che cosa sarebbe successo? Sicuramente avremmo dovuto sorbirci tutte quelle manifestazioni molto democratiche appena descritte sopra.
Del resto bisogna capirli. Domani è Ferragosto: viene quindi meno la necessità di manifestare il proprio antifascismo, ed è meglio conservare l’indignazione per i giorni lavorativi; a ciò aggiungiamoci il caldo: troppa afa per difendere le massaie e i commercianti fiorentini, meglio indignarsi quando la temperatura cala un po’ e si può fare tutti insieme una bella gita fuoriporta.
No, in questi giorni per gli antifascisti non conviene fare gli antifascisti. Deve essere il caldo.
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