Leggevo da poco l'ultimo discorso pubblico e politico che Benito Mussolini tenne a Milano, al Teatro Lirico, il 16 dicembre del 1944. Leggendolo mi sono imbattuto in queste parole:
"Il giorno 15 settembre il Partito Nazionale Fascista diventava il Partito Fascista Repubblicano. Non mancarono allora elementi malati di opportunismo o forse in stato di confusione mentale, che si domandarono se non sarebbe stato più furbesco eliminare la parola «fascismo», per mettere esclusivamente l'accento sulla parola «Repubblica». Respinsi allora, come respingerei oggi, questo suggerimento inutile e vile. Sarebbe stato errore e viltà ammainare la nostra bandiera, consacrata da tanto sangue, e fare passare quasi di contrabbando quelle idee che costituiscono oggi la parola d'ordine nella battaglia dei continenti. Trattandosi di un espediente, ne avrebbe avuto i tratti e ci avrebbe squalificato di fronte agli avversari e soprattutto di fronte a noi stessi."
Evidentemente anche nel '44 esistevano i Fascisti all'amatriciana, dello stesso tenore di coloro che oggi preferiscono nascondersi tra mille sigle e siglette pur di non lavorare nell'unico Movimento che ancora oggi alza quella bandiera.
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