Le elezioni di Camera e Senato, nonché di alcune delle più importanti città italiane, si sono concluse già da qualche giorno. Il sottoscritto, e altri del suo gruppo, si sono volutamente astenuti dal commentare e seguire le elezioni, portando avanti la campagna di astensionismo di Fascismo e Libertà, proprio perché spettatori imparziali della contesa destra-sinistra, convinti come eravamo e come siamo che, a prescindere dal vincitore, ben poco cambierà sia in politica interna ( stessi abusi della casta mafiosa e parassitaria, stessa delinquenza per le strade, stessa insicurezza e impunità regnante in tutto il Paese, stesse logiche di potere e di accaparramento di ASL, enti pubblici, uffici provinciali e regionali… ), sia in politica estera ( stessa identica sudditanza a sionisti e americani, e conseguente avversione anti-musulmana ), sia, più in generale, relativamente al problema Paese nel suo insieme. Il centro-destra ha fatto man bassa: netta vittoria sul piano nazionale, netta vittoria a Roma, l’ultimo avamposto dei sinistri. Come accade per ogni elezione sociologi, politologi, giornalisti, pseudo-intellettuali nonché i blogger sinistri si sono dedicati ad analizzare e a discutere le cause della sconfitta della sinistra. E quindi vai che ce n’è con l’analisi sociologica sulla vittoria della Lega, sul vento che tira da destra, sulle percentuali di indecisi e di schede bianche come indici di presunti abbassamenti culturali del popolo italiano, e così via. Per carità: analisi giustissime, spesso condivisibili, con quantità di dati, di spiegazioni, di analisi e di raffronti statistici. Non lo mettiamo in dubbio. Tutto questo popò di roba, alla fine, per molti sinistri dimostra una cosa: che il popolo italiano si è rincoglionito, è diventato più rozzo, più incivile, più ignorante, più facilmente vittima delle flatulenze demagogiche del Bossi e del Berlusca, e così via. Insomma, l’ampia disamina socio-politico-culturale alla fine sostiene la tesi che solo delle persone estremamente arroganti, convinte di avere esse sole il monopolio della cultura, della sensibilità e dell’intelligenza umana possono avere il coraggio di dire: se una intera popolazione vota sinistra allora gli italiani vanno incensati e premiati, ma se vota gli altri allora tutti gli italiani sono degli emeriti idioti. E’ semplicemente geniale. A costoro le vere cause della sconfitta non passano neanche per la testa. Non hanno perso perché mentre la gente ha paura di uscire di casa perché ha le strade invase da ladri, tossici, assassini e pattume umano di simil tenore loro straparlano dei DI.CO., dei PACS, dell’equiparazione delle coppie di fatto e simili, certamente problemi molto lontani – tranne un ristretto numero di elettori – rispetto alle emergenze più gravi sulle quali la Destra ha invece condotto la sua campagna elettorale. Non hanno perso perché loro proclamavano di essere il nuovo, e nel mentre imbarcavano sul carrozzone personaggi ampiamente imparentati col precedente governo. Non hanno perso perché mentre la gente chiedeva sicurezza per le strade loro continuavano e continuano a propagandare la piena tolleranza per tutti i delinquenti e la feccia che popola le strade nostrane. Più varie ed eventuali. Al sottoscritto resta un dubbio: e se avesse vinto la sinistra? Già me le immagino le bandiere rosse per le strade, i ritratti di Stalin e compagnia “bella”, le lodi al popolo italiano per essersi instradato sulla strada della democrazia e del progresso di contro alla nostalgia neo-fascista delle destre. ( Che c’è, sicuramente, ma è solo una nostalgia di facciata, buona per i gonzi, dato che la destra attuale rappresenta tutto ciò che il Fascismo ha combattuto e per il quale è morto sull’altare della seconda guerra mondiale: i poteri della massoneria, del sionismo, del capitalismo. )
Come chi ci conosce avrà sicuramente potuto appurare, noi non stiamo a destra, anzi ce ne teniamo ben lontani. Tuttavia non ho alcuna difficoltà ad ammettere che, come ci sono persone di sinistra meritevoli, intelligenti e colte, allo stesso modo ce ne siano a destra. Non nutriamo nessuna fiducia sul futuro, ritenendo destra e sinistra due facce della stessa patacca, e non nutriamo nessuna fiducia negli italiani, avendo gli stessi dimostrato di avere un livello culturale, morale e di valori civili generalmente assai basso. Come italiani, però. Quantomeno non abbiamo la faccia da culo di tirare fuori i difetti degli italiani a comando, o per aiutare una parte politica ( che è riuscita, col governo Prodi, nella difficilissima impresa di far rimpiangere il governo berlusconiano ). Solo chi ha la faccia come il culo può fare simili sconcezze. Ci rimane un’unica consolazione: che i rappresentanti delle facce da culo sono stati finalmente esiliati dal Parlamento. Adesso pure loro rischiano di dover andare a lavorare, e magari rinunciare ai grossi emolumenti parlamentari che, da gran facce da culo, non hanno mai tentato di abrogare, o di modificare. Ma, essendo delle gran facce da culo e potendo contare su un buon sostegno delle facce da culo come loro, non ho dubbi che se la caveranno sicuramente bene.
Andrea Chessa
Come chi ci conosce avrà sicuramente potuto appurare, noi non stiamo a destra, anzi ce ne teniamo ben lontani. Tuttavia non ho alcuna difficoltà ad ammettere che, come ci sono persone di sinistra meritevoli, intelligenti e colte, allo stesso modo ce ne siano a destra. Non nutriamo nessuna fiducia sul futuro, ritenendo destra e sinistra due facce della stessa patacca, e non nutriamo nessuna fiducia negli italiani, avendo gli stessi dimostrato di avere un livello culturale, morale e di valori civili generalmente assai basso. Come italiani, però. Quantomeno non abbiamo la faccia da culo di tirare fuori i difetti degli italiani a comando, o per aiutare una parte politica ( che è riuscita, col governo Prodi, nella difficilissima impresa di far rimpiangere il governo berlusconiano ). Solo chi ha la faccia come il culo può fare simili sconcezze. Ci rimane un’unica consolazione: che i rappresentanti delle facce da culo sono stati finalmente esiliati dal Parlamento. Adesso pure loro rischiano di dover andare a lavorare, e magari rinunciare ai grossi emolumenti parlamentari che, da gran facce da culo, non hanno mai tentato di abrogare, o di modificare. Ma, essendo delle gran facce da culo e potendo contare su un buon sostegno delle facce da culo come loro, non ho dubbi che se la caveranno sicuramente bene.
Andrea Chessa
3 commenti:
Credo che la maggior parte degli italiani non meriti di fare politica. Si informa poco e riduce il dibattito a una questione da tidoserie di squadre di calcio.
Il voto, un tempo legato al censo ovvero a quanto si contribuiva in moneta sonante al sostentamento dello stato dovrebbe tornare ad essere tale con la possiblità di saldare il conto in forza lavoro.
Il voto, il decidere per gli altri non è un diritto, al limite una responsablità. Una responsablità che uno deve dimostrare di meritarsi.
Se devi dire qualcosa al Sergente Zimm o a chiunque altro dilla con educazione. Qua dentro non tollero i cafoni e i pecoroni.
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