martedì 4 giugno 2019

Secondo la sinistra ci dovremmo prendere pure le mign***e nigeriane...



TPI, solito quotidiano in rete di estrema sinistra, anche oggi ci delizia con il solito piagnisteo pro-clandestini e pro-immigrazione, che continua a tamburo battente h24, senza pause.

Verrebbe quasi voglia di riderci su ma, di tanto in tanto, è necessario perdere un po’ di tempo per rispondere alle balle di una estrema sinistra che, totalmente distaccata dalla realtà e da quello che era una volta il proprio elettorato storico, spera di rialzare le proprie percentuali di consenso col voto di milioni di nuovi afric… pardon, italiani, importati a forza grazie alle ONG scafiste.

L’articolo di tal Giulio Cavalli sprizza lacrime da tutti i pori, e ci racconta, tra un sospiro di disperazione e un pianto a dirotto suscitato da quello che il giornalista continua a chiamare Ministro dell’Inferno (con tanto di collegamento diretto alla pagina Facebook dello stesso, casomai gli elettori imbecilli di questo giornale non capiscano al volo), la storia di una prostituta nigeriana che, arrivata clandestinamente in Italia, si vede revocare lo status di rifugiato in base alle nuove direttive del nuovo Satana, il Ministro dell’Inferno, appunto, Matteo Salvini.

Ohibò!! Ma cosa mi dici mai?! Ci dispiace per Cavalli, ma è ovvio che la prostituta nigeriana non abbia alcun diritto a stare in Italia. Perché, se fosse vero il contrario, dovremmo concedere asilo politico a tutte le mignotte africane (e non solo). Il che, va da se, ci farebbe diventare una sorta di succursale africana, né più né meno. 

Qualcuno lo dica a quelli di TPI: se c’è una Nazione che è un vero e proprio Paradiso (altro che inferno!) per i clandestini (e le prostitute nigeriane, in certi casi) quella è proprio l’Italia, che ha accolto per anni centinaia di migliaia di parassiti, nell’85% dei casi senza alcun diritto a venire qui, rifocillandoli, dando loro un tetto sulla testa, perfino la paghetta, e condonandogli i tantissimi crimini che commettono, in misura otto volte maggiore, rispetto agli italiani. 

Non si capisce proprio perché, pur con tutta la vicinanza umana che si può provare per una ragazza di 25 anni che vive una situazione del genere, l’Italia dovrebbe farsi carico anche di persone che scappano da situazioni simili, addirittura con figli a carico, che dovrebbero pesare sulle spalle di tutti noi, anche di quelli italiani che figli non ne possono fare perché faticano a mettere insieme il pranzo con la cena.

Il vero inferno, ditelo a quelli di TPI, non è l’Italia di Matteo Salvini, bensì la Nigeria. Una Nazione, cioè, che ha voluto la propria indipendenza, che nelle ultime decine di anni è stata coperta di miliardi di dollari tra aiuti umanitari, cancellazioni del debito pubblico e finanziamenti per lo sviluppo, e che nonostante tutto rimane all’età della pietra, mostrando una totale incapacità di provvedere a se stessa e ai propri cittadini.

Il piagnucolio della sinistra è sempre più ridicolo e sempre più disgustoso.

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