È la nuova moda dei
cretini, specialmente quelli di sinistra, e oramai, purtroppo, la sperimentiamo
ogni giorno sulla nostra pelle: quella di privilegiare orde di stranieri e di
parassiti che con la fuga dalle guerre hanno ben poco a che fare, a scapito
degli italiani.
In Sardegna, la moda dell’ultima
stronzata – perché, perdonatemi, in altro modo non si può assolutamente
definire – l’ha lanciata alla fine del mese scorso il Presidente del Consiglio
Regionale sardo, Gianfranco Ganau: “La
Sardegna è una Regione scarsamente popolata e che tra 30 anni perderà
ulteriormente quasi mezzo milione di abitanti. I migranti potrebbero costituire
una valida risorsa per combattere lo spopolamento e per creare una società
multietnica e multi religiosa”.
Ma si sa, le disgrazie non
vengono mai da sole, specialmente se un intero esercito di malati di mente
governa il Consiglio regionale e scrive anche sui giornali, come quell’altro
stronzetto di sinistra radical chic, tal Beppe Severgnini, che dal suo attico di
New York dispensa scoregge che gli escono dai denti e che ci vengono spacciate
per pillole di altissima saggezza ed erudizione: il Severgnini pensa che, visto
che la Sardegna ha una alta percentuale di terreni incolti, sia il caso di
assegnargli agli immigrati, che così potranno lavorarla.
Assistiamo quotidianamente
al razzismo all’incontrario che i nostri stessi governanti attuano contro gli
italiani per favorire un esercito di clandestini, di irregolari e di parassiti,
a scapito della nostra economia, del nostro Stato sociale, della nostra stessa
unità culturale (ammesso che tra questa pletora di imbecilli ci sia ancora
qualche cosa da difendere, di culturale). Ora, in particolare, dobbiamo pure
sorbirci luridi massoni e stronzetti radical chic che dalle loro ville e dai loro
attici a New York scambiano la Sardegna per una enorme terra di conquista dove
stipare orde di immigrati, completamente disinteressati ai bisogni ed alla
sorte del popolo sardo.
In un Paese normale avremmo una classe politica seria e più attenta ai bisogni dei propri cittadini che non
a raccattare l’applauso di qualche miserabile con la tessera del PD.
Andate a dire che volete
ripopolare la Sardegna con gli immigrati a tutte quelle persone, giovani
specialmente, che ogni anno sono costrette ad emigrare via dalla propria terra,
per cercare di sfuggire alla piaga della disoccupazione e della povertà che
affligge la Sardegna. Andatelo a dire a tutti i poveri, i disoccupati, coloro
che cercano disperatamente un lavoro e sono quotidianamente tartassati ed
umiliati da uno Stato che spreme come dei limoni i propri cittadini per
tutelare masse di criminali e di parassiti che hanno eletto l’Italia a propria
terra di conquista. Andatelo a dire a tutti coloro che vorrebbero lavorarla, la
terra sarda, ma che non possono perché non hanno i soldi per accedere ad un
finanziamento bancario. Andatelo a dire agli abitanti del Sulcis, la regione
più povera di tutta Italia. Andatelo a dire ai manifestanti che ieri, nel
Sulcis, sono stati massacrati dalla Polizia in difesa della più grande
esercitazione militare degli ultimi anni, la “Trident Juncture”, una di quelle esercitazioni
che ogni estate fanno scappare i turisti terrorizzati dalle splendide spiagge
sarde di Porto Pino e dintorni, perché sembra di stare dentro un bombardamento.
Scendete dal vostro attico
a New York o dal vostro ufficio in Regione, e andateglielo a dire in faccia.
Miserabili bastardi…
2 commenti:
Mah, in fondo ciò che dichiara questa feccia in malafede che i poteri apolidi ha collocato sugli scranni del sotto potere, non fa alcun effetto: flatulenze appunto.
Rumorose e puzzolenti, certamente, ma non esiziali.
Ma in fondo, abbiamo il diritto sacrosanto di respirare liberamente.
Che si aspetta a farne carne da cannone, quindi...?
I posteri si chiederanno come sia stato possibile che uno come Beppe Severgnini parlasse di politica sarda.
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