giovedì 5 novembre 2015

Ditelo in faccia ai sardi, se avete coraggio



È la nuova moda dei cretini, specialmente quelli di sinistra, e oramai, purtroppo, la sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle: quella di privilegiare orde di stranieri e di parassiti che con la fuga dalle guerre hanno ben poco a che fare, a scapito degli italiani.

In Sardegna, la moda dell’ultima stronzata – perché, perdonatemi, in altro modo non si può assolutamente definire – l’ha lanciata alla fine del mese scorso il Presidente del Consiglio Regionale sardo, Gianfranco Ganau: “La Sardegna è una Regione scarsamente popolata e che tra 30 anni perderà ulteriormente quasi mezzo milione di abitanti. I migranti potrebbero costituire una valida risorsa per combattere lo spopolamento e per creare una società multietnica e multi religiosa”.

Ma si sa, le disgrazie non vengono mai da sole, specialmente se un intero esercito di malati di mente governa il Consiglio regionale e scrive anche sui giornali, come quell’altro stronzetto di sinistra radical chic, tal Beppe Severgnini, che dal suo attico di New York dispensa scoregge che gli escono dai denti e che ci vengono spacciate per pillole di altissima saggezza ed erudizione: il Severgnini pensa che, visto che la Sardegna ha una alta percentuale di terreni incolti, sia il caso di assegnargli agli immigrati, che così potranno lavorarla.

Assistiamo quotidianamente al razzismo all’incontrario che i nostri stessi governanti attuano contro gli italiani per favorire un esercito di clandestini, di irregolari e di parassiti, a scapito della nostra economia, del nostro Stato sociale, della nostra stessa unità culturale (ammesso che tra questa pletora di imbecilli ci sia ancora qualche cosa da difendere, di culturale). Ora, in particolare, dobbiamo pure sorbirci luridi massoni e stronzetti radical chic che dalle loro ville e dai loro attici a New York scambiano la Sardegna per una enorme terra di conquista dove stipare orde di immigrati, completamente disinteressati ai bisogni ed alla sorte del popolo sardo. 

In un Paese normale avremmo una classe politica seria e più attenta ai bisogni dei propri cittadini che non a raccattare l’applauso di qualche miserabile con la tessera del PD. 

Andate a dire che volete ripopolare la Sardegna con gli immigrati a tutte quelle persone, giovani specialmente, che ogni anno sono costrette ad emigrare via dalla propria terra, per cercare di sfuggire alla piaga della disoccupazione e della povertà che affligge la Sardegna. Andatelo a dire a tutti i poveri, i disoccupati, coloro che cercano disperatamente un lavoro e sono quotidianamente tartassati ed umiliati da uno Stato che spreme come dei limoni i propri cittadini per tutelare masse di criminali e di parassiti che hanno eletto l’Italia a propria terra di conquista. Andatelo a dire a tutti coloro che vorrebbero lavorarla, la terra sarda, ma che non possono perché non hanno i soldi per accedere ad un finanziamento bancario. Andatelo a dire agli abitanti del Sulcis, la regione più povera di tutta Italia. Andatelo a dire ai manifestanti che ieri, nel Sulcis, sono stati massacrati dalla Polizia in difesa della più grande esercitazione militare degli ultimi anni, la “Trident Juncture”, una di quelle esercitazioni che ogni estate fanno scappare i turisti terrorizzati dalle splendide spiagge sarde di Porto Pino e dintorni, perché sembra di stare dentro un bombardamento. 

Scendete dal vostro attico a New York o dal vostro ufficio in Regione, e andateglielo a dire in faccia. Miserabili bastardi…

2 commenti:

RAlbert37 ha detto...

Mah, in fondo ciò che dichiara questa feccia in malafede che i poteri apolidi ha collocato sugli scranni del sotto potere, non fa alcun effetto: flatulenze appunto.
Rumorose e puzzolenti, certamente, ma non esiziali.
Ma in fondo, abbiamo il diritto sacrosanto di respirare liberamente.
Che si aspetta a farne carne da cannone, quindi...?

Unknown ha detto...

I posteri si chiederanno come sia stato possibile che uno come Beppe Severgnini parlasse di politica sarda.