giovedì 30 settembre 2010

Galeotta fu la battuta di Ciarrapico

Ce lo eravamo chiesti un po’ tutti quello che Ciarrapico ha chiesto a Fini, riguardo le sue intenzioni di fondare un nuovo partito. “Ma ha già ordinato le kippah?”, si è chiesto il senatore del PDL. Perché in effetti, a vedere la famosa foto del Presidente della Camera con la kippah in testa nel suo viaggio purificatore in Israele, dopo che per anni ed anni era andato in giro a parlare di “Fascismo del Duemila”, di “Mussolini grande statista” e cose simili, ce lo eravamo chiesti un po’ tutti.

"Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah perché è di questo che si tratta: chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. Se la tenga. Quando andremo a votare vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini".

In Parlamento, si sa, su questa tematica sono particolarmente sensibili. Del resto, l’abbiamo detto più e più volte: in questo Paese si può dire tutto di tutti, in qualunque modo e su qualunque tema. Si può affermare che i magistrati sono malati di mente, che è legittimo “smollarla” via per aiutarti la carriera politica, che i romani sono tutti dei “porci”: non rischierai mai la tua carica di Ministro, di parlamentare, di onorevole. Ma se tocchi quel tastino lì, che sappiamo essere particolarmente dolente, apriti cielo!

Per carità: anche Ciarrapico non l’ha presa bene! Ma come, si è chiesto il nostro, io che ho aiutato la causa ebraica con la mia casa editrice, stampando tante opere a favore degli ebrei e dello Stato di Israele, ora vengo bollato come antisemita? Capiamo bene Ciarrapico: è brutto pensare che fai i salti mortali per dimostrare la tua fedeltà, e poi vedere che per una battutina che ti scappa al microfono della Camera tutto ciò che hai fatto viene rimesso in discussione. Ma sappiamo bene che quelli lì, specialmente su certi temi, sono abbastanza esigenti.

Addirittura Lehner (vi ricorda qualche cosa il cognome? Si, avete indovinato) chiede l’espulsione di Ciarrapico dal Parlamento. Sarebbe interessante conoscere la motivazione: lesa maestà judaeorum? Se ancora qualcuno non ci ha pensato, può dimostrare la propria vicinanza e contrizione al popolo che così tanto ha sofferto e soffre quotidianamente chiedendo di inserire un reato simile nella Costituzione Italiana. Anzi: è strano che non ci abbiano pensato prima.

Ecco: la politica italiana è tutta qui. Mentre le azienda vanno a rotoli, la povertà sale, gli operai salogono sulle fabbriche per tutelare il diritto al lavoro, noi parliamo della cucina Scavolini della casa di Fini (come se ci fosse bisogno di arrivare fino a questo punto per dimostrare l'incosistenza del personaggio) e delle battute di Ciarrapico...

Se qualcuno chiede l’espulsione di Ciarrapico per non si capisce bene quale reato che non sia quello del cattivo gusto, altri chiedono l’intervento di Silvio Berlusconi. Che dal canto suo ci dice: "Non voglio che una parola di troppo sfuggita a un nostro senatore possa ingenerare equivoci. In tutta la mia vita sono sempre stato amico di Israele", ha precisato il premier durante la replica al Senato. "Da ragazzo- aggiunge- ho avuto amici ebrei che mi hanno raccontato la sofferenza delle loro famiglie, ho abitato a Milano vicino a una scuola israelita. La visita al campo di Auschwitz mi ha offerto un sentimento di soidarietà incancellabile. Da allora - conclude il premier - mi sento anche io Israeliano".

Suvvia Ciarrapico, vede che siete tutti sulla stessa barca? E poi, come le dice Gianmario Mariniello di Generazione Italia, se anche a Lei serve qualche kippah le fanno pure lo sconto, con tanto di fattura. Non è un’offerta da buttare via.

Nessun commento: