martedì 23 settembre 2008

L'accordo Italia-Libia: l'ennesima umiliazione


A volte basta non avere la memoria corta, tenersi informati quel tanto che basta, e portarsi dietro i dubbi che si hanno; può capitare, infatti, che leggendo anche un giornale regionale come Il Sardegna di oggi, il lettore attento possa capire il perché di una domanda che si era posto in precedenza e alla quale non aveva saputo dare risposta.
Questa situazione è il nostro caso allorché l’Italia, continuando la politica dei novanta gradi che ha cominciato dal 1945 in poi, quando le leve di comando dell’Italia sono state trasferite da Roma alla Casa Bianca, alle sinagoghe e alle logge massoniche, ha annunciato che avrebbe versato, da qui fino ai prossimi venticinque anni, venticinque miliardi di euro di riparazioni alla Libia come risarcimento per il periodo coloniale; periodo che, tra l’altro, abbiamo dimostrato essere stato come una vera e propria manna dal cielo per il paese africano (si veda qui: http://chessaandrea.blogspot.com/2008/08/poverini-questi-libici.html). I più sospettosi, tra i quali il sottoscritto, hanno subito pensato (e sperato) che l’Italia non potesse essere così sodomita da inginocchiarsi anche davanti ad un beduino africano, e che pertanto dovesse esserci qualcosa di più losco sotto. Le polemiche di oggi tra l’Italia e la Libia ci danno la definitiva conferma che avevamo visto giusto.
Infatti, subito dopo il mio articolo, ed ancora più compiutamente in questi ultimissimi giorni, si viene a sapere di più sul disgraziato accordo Italia-Libia; fondamentalmente, le misure per arginare l’immigrazione clandestina sono due: controllo delle frontiere meridionali libiche e utilizzo di sei motovedette (a spese dell’Italia, naturalmente!) per il pattugliamento del nostro mare; in più veniamo a sapere che l’Italia deve fornire al beduino Gheddafi altre trenta motovedette (in tutto quindi trentasei mezzi, sempre a spese dell’Italia). Ce ne sarebbe già abbastanza per indignarsi nei confronti di questo governo presumibilmente di destra. Non solo la Libia ci prende a pesci in faccia quando avrebbe dovuto solamente ringraziarci, pretendendo e ottenendo una cifra spropositata per un rimborso di danni inventati dal nulla (da quando in qua costruire ponti, case, infrastrutture, strade e servizi pubblici viene considerato un danno?!), ma addirittura beffa clamorosamente il governo italiano, rappresentato in questo caso dal povero Maroni (uno di quei pochi che, all’interno di questa disgraziata compagine di incappucciati, risulta essere il più apprezzabile); infatti, così dichiara la Libia nell’articolo de Il Sardegna di oggi: "Per quanto riguarda la dichiarazione del ministro Maroni di voler arrivare a bordo di una motovedetta italiana che sarà prestata alla parte libica (per il contrasto all'immigrazione clandestina), lo informiamo che la Libia rifiuta il suo arrivo in questo modo spettacolare. Se sarà nostra intenzione riceverlo saremo noi ad indicare la data e il modo in cui potrà arrivare nel Paese". Inoltre la Libia, dopo aver fatto capire agli italiani chi comanda veramente, precisa ulteriormente: "La Libia non ha mai chiesto aiuti in passato ad alcun Paese, compresa l'Italia, ma coopera insieme alle altre nazioni interessate nel contrasto dell'immigrazione clandestina - recita una nota piuttosto seccata - Perciò non ha senso che la nave con a bordo le trenta piccole imbarcazioni indicata dal ministro Maroni sia stata bloccata ".
Avete capito? Ecco la ragione dei venticinque miliardi di euro! In sostanza, poiché l’Italia è completamente incapace di farsi sentire e di farsi valere in ambito internazionale, ha cercato meschinamente di comprare la Libia con una cifra spropositata affinché quest’ultima cessi di scaricare sulle nostre coste tutti i suoi disgraziati fuggiaschi. Cosa che regolarmente non è avvenuta, sia perché continuano gli sbarchi di clandestini sulle coste italiane, sia perché la Libia ci prende a pesci in faccia, nei fatti e nelle parole. Insomma, non c’è limite all’umiliazione che questo governo manda giù con uno stomaco di ferro. Meditino tutti gli italiani, ma soprattutto coloro che hanno votato questa compagine senza onore e senza lealtà, sul ruolo da barzelletta che l’Italia ha sullo scenario mondiale ed europeo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti trovo sempre preciso e puntuale (purtroppo, vista la realtà che ci ricordi). Il tentativo del governo in effetti è maldestro. Io avviserei Frattini di far muovere la flotta e lucidare i cannoni delle corazzate (oibho! le abbiamo ancora dopo anni di pacifismo a pecoroni???)

Andrea Chessa ha detto...

Caro Sergente, ti ringrazio.
La maggior parte dei commenti che arrivano qui sono destinati alla cancellazione, vista la palese maleducazione dei "democratici". Sempre democratici, ma solo con chi la pensa come loro.
Alcuni commenti invece non ci sono proprio. Sono i commenti degli amici e dei camerati, o anche "quelli che non la pensano come te ma su molte cose concordano sia perchè ti conoscono personalmente sia perchè hai delle argomentazioni valide", che si sono estinti da un pezzo. E' questo il prezzo. Ma se non lo facciamo noi non lo farà nessun altro. Ci odiano perchè nonostante il pubblico biasimo siamo sempre qui. Ci odiano perchè loro si vergognano del loro passato, e noi del nostro ne andiamo fieri. E' una gerarchia dello spirito: odiano la nostra gente, perchè sanno di non poterne far parte.
Nella fattispecia, è tristissimo che questo governo abbia l'appoggio dei cosiddetti "camerati"; propaganda massonica, efficacissima ( di questo gli e ne va dato atto, non sono cialtroni improvvisati ma menti lucide e operative): se non puoi combattere un movimento esternamente, entraci dentro e snaturalo. Geniale.
Un saluto.