Può accadere che – nel libero e democratico Occidente – un professore universitario sia messo al rogo per le sue idee? Certo che si. O meglio, precisiamo: non messo al rogo – in quanto per i goym non sono ancora previste questo genere di sanzioni – ma costretto a pagare 4.000 euro di multa più 40.000 euro di risarcimento danni alle persone che si sono costituite parte civile nel processo contro di lui, più otto mesi di reclusione.
Parliamo del professor Pietro Melis, docente di Storia e Filosofia alla Facoltà di Scienze della Formazione di Cagliari, il quale, nel suo testo del 2005 intitolato "Scontro tra cultura e metacultura scientifica; l'occidente e il diritto naturale", così scriveva: "Gli ebrei hanno sofferto meno nelle camere a gas naziste di quanto soffrano tuttora gli animali nei mattatoi a causa del rito sacrificale ebraico accolto anche dagli islamici. In considerazione di ciò, è giusto dichiararsi antisemiti nei riguardi degli ebrei credenti, nè ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste. Essi, non riconoscendo che vi deve essere un limite invalicabile - che è il diritto naturale a non soffrire quando la sofferenza può essere evitata-, non possono pretendere che si abbia rispetto per la loro vita se non hanno avuto alcun rispetto per la vita degli animali, sacrificati al rispetto della barbarie della loro tradizione religiosa" . Già la bomba è lanciata. Il professor Melis ha oltraggiato il politicamente corretto, quello alla cui sorveglianza sono addetti i gendarmi della memoria, sempre pronti a ricordarci la Storia, ma solo quella che piace a loro. Ancora, Melis ha suscitato anche le ire della comunità omosessuale con questi passi: Ancora, Melis ha suscitato anche le ire della comunità omosessuale con questi passi: "gli omosessuali che ricercano un riconoscimento giuridico dell’inculamento"; "le loro manifestazioni per le strade dovrebbero essere proibite, non perché immorali, ma a causa del senso di repulsione fisica che possono generare (pag 31)"; "…essendo gli omosessuali errori della natura (PAG 40)"; "… l’OMS, sotto la pressione degli mosessuali, ha dichiarato che l’omosessualità non è una malattia. Se non lo è fisicamente lo è, tuttavia, psichicamente (pag 30, nota 43)". Non abbiamo fonti precise e affidabili di quanto dice Melis: i nostri riferimenti sono quelli della UCEI e del Movimento Omosessuale Sardo, non proprio due esempi di obbiettività in questa faccenda. Tuttavia questi dovrebbero essere i passi incriminati.
Comunque sia, Melis ha toccato i pericolosi tasti del politicamente corretto: non solo non si cosparge il capo di cenere per il presunto sterminio degli ebrei nelle camere a gas ( sterminio che non è mai stato oggetto di un confronto aperto e oggettivo, in quanto le centinaia di voci fuori coro vengono boicottate con tutti i mezzi, politici, giuridici, culturali, economici e di intimidazione e minaccia fisica, onde permettere la comprensione e l’installazione nella memoria collettiva di una e una sola verità ), ma osa criticare – dal punto di vista di un animalista convinto quale lui è – i metodi di macellazione ebraici e musulmani. Metodi che consistono, in estrema sintesi, nel lasciar agonizzare la povera bestia per ore, facendola morire dissanguata, onde permettere la completa pulizia dell’animale dal sangue; ancora, Melis definisce l’omosessualità contronatura, in palese contraddizione con quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ce n’è abbastanza. Chi osa criticare anche il minimo aspetto riguardante gli ebrei – sia la macellazione ebraica o i loro atteggiamenti nei confronti della popolazione palestinese – o gli omosessuali, immediatamente diventa: antisemita, filonazista, filofascista, hitleriano – spesso questi ultimi tre utilizzati come insulti – fanatico, folle, razzista, terrorista, ignorante, becero, bombarolo e via dicendo. Poco importa che il Melis abbia simpatie filo-leghiste, che allo stesso modo in cui si è scagliato contro la macellazione ebraica ha fatto esattamente lo stesso con quella musulmana, che si sia pronunciato più volte favorevole alle politiche di Israele. La nuova religione non ammette alcun ripensamento, alcun dubbio di coscienza, ma solo cieca obbedienza. Lo sterminio programmatico e sistematico di sei milioni di ebrei, la catagolazione del Fascismo e del Nazionalsocialismo come male assoluto, l’equiparazione di eterosessuali e omosessuali nei diritti di prole: questo è il dogma. E come qualunque dogma, le domande non sono ammesse. Bisogna crederci, e basta.
Ma Pietro Melis è un docente, si dirà. Non può usare la cattedra per fare politica. Lo concedo. Ma perché questo discorso non lo si fa per i professori rossi? Quanti professori ci sono – nelle Scuole, nelle Facoltà – che fanno propaganda politica, spesso e volentieri a sinistra, senza neanche avere il pudore di nasconderlo? Quanti professori ci sono che utilizzano le loro ore di lezione per fare propaganda per questo o quel partito, meglio se di sinistra? Professori che scelgono, per le loro lezioni, testi che nascondono le foibe, gli stermini stalinisti, di Pol Pot, di Mao; testi che non accennano minimamente alle autorevoli ( fino a che non vanno controcorrente ) voci di storici che discutono l’Olocausto e i suoi metodi, testi che negano le grandi conquiste del Fascismo e del Nazionalsocialismo. Se le università o le scuole dovessero essere svuotate dai professori che approfittano della loro posizione di privilegio per fare propaganda politica, allora si decimerebbe tutto il corpo docente, e dovremmo chiudere tutti gli istituti.
Ora, si potrà dire quello che si vuole del professor Melis. Si potranno contestare le sue posizioni, si potrà anche fortemente criticarlo, si potrà protestare pubblicamente per le sue idee con tutte le manifestazioni e le espressioni di dissenso che qualunque cittadino deve poter fare in uno Stato civile e democratico. Si potranno contestare le sue posizioni sugli ebrei e sulla macellazione ebraica e musulmana, si potranno contestare le sue posizioni sugli omosessuali, si potrà considerarlo retrogrado e poco progressista. Si potranno contestare le sua posizioni animaliste, che forse qualcuno potrebbe trovare troppo radicali ( per me non lo sono affatto. Più e più volte mi sono espresso per la chiusura immediata dei mattatoi all’interno dei quali non viene risparmiato alcun tipo di sofferenza agli animali, siano essi ebrei, musulmani, cristiani, pagani o costruiti in nome di Odino ). [ Tra l’altro, proprio in merito alla macellazione degli animali, ci piacerebbe sapere perché la macellazione musulmana trova – e giustissimamente – consensi bipartisan, mentre la macellazione ebraica, che non ha niente da invidiare a quella islamica, suscita così tante reazioni da lavandaie ]. Tutto concesso, e ci mancherebbe altro! Ma, l’abbiamo detto più volte, reagire contro il libro di un docente con la denuncia, l’intimidazione fisica ed economica, il tentativo di ridurlo sul lastrico e mendicante agli angoli di una strada, mi sembra francamente come un atto di isteria diffusa, oltre che una dimostrazione di insicurezza delle idee che si vogliono portare avanti. Ancor di più nel momento in cui il professor Melis non diffama nessuno, non insulta nessuno, non utilizza metodi violenti o antidemocratici, ma esprime solo le sue idee in un libro. Che, come tutte le idee, sono passibili di critica e di dissenso. Anche quelle che riguardano il popolo eletto.
Andrea Chessa
FONTI
1) http://www.cinziaricci.it/nosilence/archivio193.htm
2) http://www.movimentomosessualesardo.org/melis.htm
3) http://www.ucei.it/uceinforma/documentazione/250105doc01.asp
4)http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/%C2%ABGli-ebrei-meritano-i-lager%C2%BB:-docente-a-giudizio/1530129/6+ù
Parliamo del professor Pietro Melis, docente di Storia e Filosofia alla Facoltà di Scienze della Formazione di Cagliari, il quale, nel suo testo del 2005 intitolato "Scontro tra cultura e metacultura scientifica; l'occidente e il diritto naturale", così scriveva: "Gli ebrei hanno sofferto meno nelle camere a gas naziste di quanto soffrano tuttora gli animali nei mattatoi a causa del rito sacrificale ebraico accolto anche dagli islamici. In considerazione di ciò, è giusto dichiararsi antisemiti nei riguardi degli ebrei credenti, nè ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste. Essi, non riconoscendo che vi deve essere un limite invalicabile - che è il diritto naturale a non soffrire quando la sofferenza può essere evitata-, non possono pretendere che si abbia rispetto per la loro vita se non hanno avuto alcun rispetto per la vita degli animali, sacrificati al rispetto della barbarie della loro tradizione religiosa"
Comunque sia, Melis ha toccato i pericolosi tasti del politicamente corretto: non solo non si cosparge il capo di cenere per il presunto sterminio degli ebrei nelle camere a gas ( sterminio che non è mai stato oggetto di un confronto aperto e oggettivo, in quanto le centinaia di voci fuori coro vengono boicottate con tutti i mezzi, politici, giuridici, culturali, economici e di intimidazione e minaccia fisica, onde permettere la comprensione e l’installazione nella memoria collettiva di una e una sola verità ), ma osa criticare – dal punto di vista di un animalista convinto quale lui è – i metodi di macellazione ebraici e musulmani. Metodi che consistono, in estrema sintesi, nel lasciar agonizzare la povera bestia per ore, facendola morire dissanguata, onde permettere la completa pulizia dell’animale dal sangue; ancora, Melis definisce l’omosessualità contronatura, in palese contraddizione con quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ce n’è abbastanza. Chi osa criticare anche il minimo aspetto riguardante gli ebrei – sia la macellazione ebraica o i loro atteggiamenti nei confronti della popolazione palestinese – o gli omosessuali, immediatamente diventa: antisemita, filonazista, filofascista, hitleriano – spesso questi ultimi tre utilizzati come insulti – fanatico, folle, razzista, terrorista, ignorante, becero, bombarolo e via dicendo. Poco importa che il Melis abbia simpatie filo-leghiste, che allo stesso modo in cui si è scagliato contro la macellazione ebraica ha fatto esattamente lo stesso con quella musulmana, che si sia pronunciato più volte favorevole alle politiche di Israele. La nuova religione non ammette alcun ripensamento, alcun dubbio di coscienza, ma solo cieca obbedienza. Lo sterminio programmatico e sistematico di sei milioni di ebrei, la catagolazione del Fascismo e del Nazionalsocialismo come male assoluto, l’equiparazione di eterosessuali e omosessuali nei diritti di prole: questo è il dogma. E come qualunque dogma, le domande non sono ammesse. Bisogna crederci, e basta.
Ma Pietro Melis è un docente, si dirà. Non può usare la cattedra per fare politica. Lo concedo. Ma perché questo discorso non lo si fa per i professori rossi? Quanti professori ci sono – nelle Scuole, nelle Facoltà – che fanno propaganda politica, spesso e volentieri a sinistra, senza neanche avere il pudore di nasconderlo? Quanti professori ci sono che utilizzano le loro ore di lezione per fare propaganda per questo o quel partito, meglio se di sinistra? Professori che scelgono, per le loro lezioni, testi che nascondono le foibe, gli stermini stalinisti, di Pol Pot, di Mao; testi che non accennano minimamente alle autorevoli ( fino a che non vanno controcorrente ) voci di storici che discutono l’Olocausto e i suoi metodi, testi che negano le grandi conquiste del Fascismo e del Nazionalsocialismo. Se le università o le scuole dovessero essere svuotate dai professori che approfittano della loro posizione di privilegio per fare propaganda politica, allora si decimerebbe tutto il corpo docente, e dovremmo chiudere tutti gli istituti.
Ora, si potrà dire quello che si vuole del professor Melis. Si potranno contestare le sue posizioni, si potrà anche fortemente criticarlo, si potrà protestare pubblicamente per le sue idee con tutte le manifestazioni e le espressioni di dissenso che qualunque cittadino deve poter fare in uno Stato civile e democratico. Si potranno contestare le sue posizioni sugli ebrei e sulla macellazione ebraica e musulmana, si potranno contestare le sue posizioni sugli omosessuali, si potrà considerarlo retrogrado e poco progressista. Si potranno contestare le sua posizioni animaliste, che forse qualcuno potrebbe trovare troppo radicali ( per me non lo sono affatto. Più e più volte mi sono espresso per la chiusura immediata dei mattatoi all’interno dei quali non viene risparmiato alcun tipo di sofferenza agli animali, siano essi ebrei, musulmani, cristiani, pagani o costruiti in nome di Odino ). [ Tra l’altro, proprio in merito alla macellazione degli animali, ci piacerebbe sapere perché la macellazione musulmana trova – e giustissimamente – consensi bipartisan, mentre la macellazione ebraica, che non ha niente da invidiare a quella islamica, suscita così tante reazioni da lavandaie ]. Tutto concesso, e ci mancherebbe altro! Ma, l’abbiamo detto più volte, reagire contro il libro di un docente con la denuncia, l’intimidazione fisica ed economica, il tentativo di ridurlo sul lastrico e mendicante agli angoli di una strada, mi sembra francamente come un atto di isteria diffusa, oltre che una dimostrazione di insicurezza delle idee che si vogliono portare avanti. Ancor di più nel momento in cui il professor Melis non diffama nessuno, non insulta nessuno, non utilizza metodi violenti o antidemocratici, ma esprime solo le sue idee in un libro. Che, come tutte le idee, sono passibili di critica e di dissenso. Anche quelle che riguardano il popolo eletto.
Andrea Chessa
FONTI
1) http://www.cinziaricci.it/nosilence/archivio193.htm
2) http://www.movimentomosessualesardo.org/melis.htm
3) http://www.ucei.it/uceinforma/documentazione/250105doc01.asp
4)http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/%C2%ABGli-ebrei-meritano-i-lager%C2%BB:-docente-a-giudizio/1530129/6+ù
12 commenti:
L'emerito professore non è da condannare perché 'politicamente scorretto', ma perché le sue affermazioni sono umanamente gravi: accostare le camere a gas (ma quindi sono esistite?!!...sono ironico ovviamente) alla macellazione degli animali (sicuramente condannabile...esattamente come le uccisioni di agnelli e maialetti che popolano spesso le mie tavole, ma anche le tue) non è cosa proponibile, in quanto "fenomeni" diversi in tutti i sensi.
E' giusto essere antisemiti? Non ci si può dolere delle sofferenze dei campi di concentramento? Ma, caro Andrea, questo professore ti sembra una mente seria? Ti rendi conto della gravità di queste affermazioni?
Sulla omosessualità non è certo la sola WHO ad affermare che non si tratta di malattia, ma è l'intero mondo scientifico ad averlo ormai appurato. E poi si parla di pressioni degli omosessuali...ma non scherziamo.
Poi il fatto che abbia simpatie leghiste (altro fenomeno - quello della Lega - creato a tavolino e privo di ogni riferimento socioculturale e storico), nonostante sia egli sardo (o sbaglio?), il fatto che vada contro la cultura ebraica e musulmana, e che abbia simpatie filoisraeliane...sono tutti elementi contraddittori, basati (bada bene) sul monopensiero cattolico-occidentale.
Melis aveva tutto il diritto di manifestare le proprie idee (anche se non dalla cattedra...e il fatto che tanti professori facciano politica dalla cattedra non è una giustificazione...e aggiungo che ultimamente i professori che fanno politica a scuola sono di Forza Italia, e adottano testi molto più corrotti di un Villari), ma chi si è sentito offeso e diffamato aveva tutto il diritto di citarlo in giudizio.
Certo non è giusto mettere sul lastrico una persona solo per le sue idee, ma rigiriamo il discorso: è eticamente giusto che uno Stato paghi con soldi pubblici un suo dipendente per dire idiozie?
Il discorso purtroppo è diverso: in Italia c'è gente che può dire quello che vuole (e viene premiato e pagato anche se si contraddice), e altra gente che non può farlo. Questa è la vera ingiustizia.
Andrea, un modesto consiglio: manifestare solidarietà ad un certo tipo di affermazioni ti potrebbe creare degli inconvenienti, e lo sai bene.
Il discorso molto semplicemente è questo.
Non si tratta di manifestare solidarietà per quello che ha detto Melis, per quelle che sono le sue idee, che entrano in discussione nel momento in cui utilizza metodi antidemocratici, o istiga alla violenza, o manca di rispetto a qualcuno. tutte cose che non mi risulta Melis abbia fatto.
Ma ultimamente per mancare di rispetto a chicchessia ci vuole molto poco, come ben sai.
Tu ti chiedi se sia giusto che uno Stato paghi un proprio dipendente per dire idiozie. Certo che no. Ma chi decide che queste sono idiozie? Certamente quello che dice Melis è contraddittorio, per tanti versi è anche errato, e certamente il professore poteva esprimersi in maniera certamente migliore: denota molta imprudenza, se così la possiamo chiamare, definire giusto dichiararsi antisemiti. Ed essere antisemiti è certamente una cosa stupida, che rientra in pregiudizi secolari che gli ebrei si portano dietro da molto tempo. Ma per essere definiti antisemiti oggi basta davvero poco: basta condannare Israele per la sua opera di tiro a segno sui palestinesi, o chiedere un confronto aperto sulle camere a gas, o provare ad avviare un discorso serio sul Fascismo. Comunque sia non è importante quello che dice Melis, finchè non viola la legge. Tu diari: ma Melis ha violato la legge, è stato addirittura condannato, anche se può ricorrere in appello. Certo, è vero. Ma la lobby israeliana influisce nelle politiche economiche mondiali, influenza l elezioni americane, e vuoi che non riesca a far condannare un professore di Cagliari? Per carità... tutto può essere, però...
Torniamo alla tua domanda: uno Stato non deve pagare i propri dipendenti per dire idiozie. E' vero. Allora dobbiamo licenziare il 90%, perchè anche se può essere vero che ormai quasi tutti i professori sono di FI ( non frequento le scuole ne ho modo di contraddirti, quindi ti prendo in parola ) è vero che per sessant'anni erano da tutt'altra parte, distorcendo la Storia a loro favore. E questo per sessant'anni...
Io non ho detto che il 90% dei professori è di FI. Io so per certo che la tendenza degli ultimi anni vede i prof di FI fare propaganda più di quelli di altri partiti (di destra e di sinistra). Negli ultimi sessant'anni è probabilmente vero che tanti professori erano vicini al PCI, ma anche la DC non era da meno, anzi. Sino a poco tempo fa certe facoltà erano 'di destra' per antonomasia (la maggior parte dei magistrati si rispecchiava nel MSI, ad esempio).
Attualmente, in campo accademico, pochissime volte ho sentito qualche professore esprimersi a favore o meno di una certa parte politica (nonostante le mie facoltà trattassero di materie politiche). Poi, come ho già detto, ognuno può manifestare le sue idee (all'esterno del contesto accademico), in modo civile e rispettoso. Sinceramente se mi dici che Melis non ha mancato di rispetto a nessuno, beh, ti risulta male.
Indipendentemente dalle questioni legali e dalla condanna più o meno giusta, le dichiarazioni del prof sono di una gravità enorme, perché dimostrano delle tendenze perverse.
Non le vogliamo chiamare idiozie? Ok, diamo loro il nome che spetta: ignoranza.
Sulle lobbies 'ebraiche' che influenzano i magistrati cagliaritani...mi sembra un po' troppo azzardato. Le lobbies intervengono, per definizione, per indirizzare o salvaguardare certi precisi (e grandi) interessi: non credo che perdano tempo in bazzecole provinciali provenienti da una mente manifestamente ignorante.
Ancora una cosa, non vorrei passasse sotto tono.
Chi il Melis se la sia andata a cercare è vero. Che certe frasi siano peanti e le potesse evitare è vero.
Ma i 4000 euro di multa e gli 8 mesi di reclusione mi sembrano sufficienti. I 40000 euro di danni li potevanoi evitare, tutto qui.
E lo ripeto: ciò non significa dargli ragione. Anzi...
Solo che, come sempre, ci sono due pesi e due misure.
Bisognerebbe vedere che cosa prevede la legge in questi casi. Se la cifra è quella probabilmente l'accusa ha chiesto anche di più. Sono comunque d'accordo con te, anche perché (e non solo in questi casi) non sono i soldi che lavano l'offesa.
E' vero... non ci avevo pensato... chissà quanto avranno chiesto. Almeno 20/30000 euro in più...
Ma che cacchio c'entra il sacrosanto amore per gli animali con l'Olocausto? Un beneamato c.!! C'è gente che pur di giustificare il nazismo e l'antisemitismo si farebbe crocifiggere: come appunto Melis; mi meraviglio che a questo personaggio - ignorante, tra l'altro, perchè la scienza non considera affatto anormali i gay - consentano ANCORA d'insegnare all'università: con la u minuscola, viste le circostanze; e sarebbe ora che la si smettesse di usare la libertà di pensiero per poter giustificare le infamie più orrende: quella stessa "libertà di pensiero" della Germania che l'Europa vigliacca e in fondo antisemita degli anni '30 non volle arginare e consentì ad Hitler di perpetrare tranquillamente l'Olocausto: e non dei soli ebrei ma anche degli omosessuali, gurda caso...
Quanto al Suo sarcastico "Bisogna crederci", di prove sull'Olocausto ce ne sono a miliardi.
Carlo Asili
Signor Asili,
se si legge quello che ha scritto il Professor Melis capisce pienamente che quello che voleva dire il Professore era esattamente l'opposto, e cioè: "Se noi giustifichiamo come "legge del più forte" o "utilità" l'uccisione degli animali, allora non dovremmo avere niente da obbiettare per lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti." Questo era il significato. Purtroppo anche a Cagliari la famosa lobby - che non possiamo nominare, lascio ai miei lettori indovinare quale - ha il suo potere e, essendo particolarmente permalosa - lo fa valere tutto.
Io infatti non ho difeso il Professor Melis perchè ha negato l'Olocausto (anzi, lo ha "riconosciuto" nel suo ragionamento) ma perchè è stato crocifisso su tutti i media ed è stato perseguitato solo per una frase che solo una persona superficiale, o in malafede, o entrambe le cose insieme, può definire antisemita.
Per quanto riguarda la Sua ultima affermazione vi sono anche tante prove che affermano esattamente l'opposto: e cioè che i Nazionalsocialisti, lungi dal voler sterminare gli ebrei, risposero ad una dichiarazione di guerra esplicita fatta alla Germania da parte della Comunità ebraica internazionale dopo l'arrivo al potere di Hitler, che si mobilitò, pertanto, all'allontanamento degli ebrei dall'Europa. A tale scopo collaborò anche con le autorità sioniste per tutti gli anni '30. In questo sito può trovare tanti spunti e rimandi a questo genere di discussioni, e se lo ritiene può approfondire da se (consultando la lista di siti alla sua destra ed usando l'etichetta "revisionismo" sempre nella lista sulla destra del blog).
Ancora una considerazione, scontata ma necessaria. Il rispetto della vita umana è sacro: sia essa degli ebrei, dei cristiani, dei Fascisti o dei comunisti. Ma questo non significa continuare a legittimare e giustificare, dopo decenni, una Storia che i vincitori della seconda guerra mondiale hanno scritto esclusivamente per loro uso e consumo.
La saluto.
A parte che Melis avrebbe potuto benissimo scegliere altre analogie e altri scannamenti di massa degi animali (dell'industria farmaceutica, cosmetica, delle pellicce, etc.) per difendere gli animali medesimi, basta che Lei vada a leggersi i vari articoli in PDF sugli Ebrei dello stesso Melis sul suo sito e capirà che questo signore detesta questi ultimi per altre mille ragioni, altro che difesa degli animali; le allego alcuni links, gli altri se vuole li trovi lei scorrendo le liste sull'homepage del sito stesso, gliene lascio comunque alcuni titoli:
http://www.ordineliberale.org/
http://www.ordineliberale.org/docs/ebraismo_e_cristianesimo.pdf
"Abramo: Figura Romanzesca di Protonazista"
"Mosè Mai Esistito. Frana la Bibbia"
"Diritto Storico degli Ebrei sulla Palestina e Crociate"
Buona lettura;
quanto invece alla Sua frase "che i Nazionalsocialisti, lungi dal voler sterminare gli ebrei...", la famigerata conferenza del Wannsee del '42 cos'era, un'allegra gita fuori porta tra amici?
Carlo Asili
Conferenza di Wansee? Ah già... quella riunione che secondo la storiografia ufficiale vide i principali capi nazisti riunirsi attorno ad un tavolo per la "soluzione finale" degli ebrei dell'Europa, mediante la quale vogliono farci credere che un piano così meticoloso e di difficilissima attuazione (come sarebbe lo sterminio di un intero gruppo etnico o sociale su scala globale, in quanto richiederebbe scovare fino all'ultimo degli appartenenti a questo gruppo) sia stato eseguito distruggendo tutti i verbali, a voce. In tale documento non c'è una sola parola che richiami allo sterminio o all'eliminazione fisica degli ebrei ma solo il loro trasferimento verso est.
Per quanto riguarda il professor Melis poteva scegliere tanti modi, ciascuno valido, per parlare in difesa degli animali. Ha scelto questo. Punto.
Per quanto riguarda gli indirizzi che Lei mi fornisce non li ho mai letti: io mi sono riferito esplicitamente a quella pubblicazione e a quelle frasi, senza avere la pretesa - che Lei invece sembra avere - di fare del pensiero di un docente che si occupa di diverse discipline un unico minestrone.
Ho usato il termine antisemiti solo per dare una pubblica risonanza alla maggiore crudeltà della macellazione ebraico-islamica. Notare la disonestà dei giudici che in tre sentenze hanno ignorato completamente gli islamici.
Dimenticavo: i 4000 euro non sono stati pagati perché sotto condono e gli ebrei scriteriatamente parti civili (perché altrimenti ASSURDAMENTE si sarebbero potuticostituire parti civili tutti i milioni di ebrei) non mi hanno chiesto nemmeno un euro di danni. Notare la totale incapacità di ragionare dei giudici della Cassazione, che hanno scritto che non si potevano separare gli ebrei credenti (nella macellazione ebraica) contro cui me la prendevo da tutti gli ebrei in quanto appartenenti alla stessa razza. Incredibile ma vero.Hanno dovuto calpestare la logica e tirare in ballo prsino il concetto di razza.
Per puro caso dopo tanti anni mi sono imbattuto in questo articolo di Andrea Chessa a cui ricordo il mio blog pietromelis.blogspot.com di cui gradirei ogni tanto un commento a quanto scrivo
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