Se
qualcuno aveva ancora dei dubbi circa la totale inattendibilità dei grandi
mezzi di informazione se li faccia passare immediatamente. A mettere una pietra
tombale sulla libertà di informazione ci ha pensato bene Federico Fubini,
direttore del Corriere della Sera, che in una intervista a TV2000 ha confessato
candidamente: “Faccio una confessione. C’è
un articolo che non ho voluto scrivere sul Corriere della Sera. Analizzando i
dati della mortalità infantile sulla mortalità in Grecia mi sono accorto che, a
causa della crisi, sono morti 700 bambini. Non ho scritto l’articolo per non
essere strumentalizzato dagli anti-europei, pronti ad usare qualunque materiale
come una clava contro l’Europa e ciò che rappresenta, cioè un principio di
democrazia fondata sulle regole e sulle istituzioni”.
Eccola
lì, la pistola fumante: il direttore del più grande quotidiano italiano ammette
chiaramente di aver scelto di non dare una notizia di per se importantissima –
la morte di 700 bambini a causa delle politiche di austerità imposte alla
Grecia dall’Unione Europea – per una scelta chiaramente politica; espressa la
volontà di non portare, seppur involontariamente, acqua al mulino di coloro che
nell’Europa vedono quello che effettivamente è: un enorme gigante burocratico e
parassitario, non rispondente ad alcun Parlamento nazionale o ad alcuna volontà
popolare, il cui unico scopo è quello di impoverire ed affamare le Nazioni.
Siamo
tornati ai tempi di Palmiro Togliatti, il quale poteva permettersi di mentire
spudoratamente e di raccontare del paradiso sovietico fatto di diritti per i
lavoratori e coesione sociale laddove aveva visto solo mucchi di cadaveri e
povertà.
Se
il Corriere della Sera ha mentito su questo, quante altre cose ha nascosto? Su quante
altre cose ci ha spudoratamente mentito?
Fa
venire i brividi, la naturalezza di Fubini. Se un giornalista del genere può
permettersi una dichiarazione simile è perché evidentemente sa benissimo di
poter contare sulla totale complicità non solo dell’Albo dei Giornalisti, ma
anche di quei poteri occulti con i quali, da buon ebreo facente parte dell’Open
Society Foundations (la lobby del criminale di guerra di George Soros, noto
speculatore finanziario che ha detabilizzato ed impoverito intere nazioni,
Italia compresa) è sicuramente ben ammanicato.
Eccola
qui la “democrazia fondata sulle regole e istituzioni” tanto cara a Fubini:
nient’altro che un gigantesco Cthulhu lovecraftiano fatto di austerità, rigidi
parametri burocratici, morte delle Nazioni e dei popoli, protetta da un cordone
sanitario di vigliacchi “padroni del discorso” in guanti e cappuccio.
Davvero vi aspettavate altro dal Corriere della Sera?
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