L’Italia è una strana Nazione. Una Nazione
in cui si viene condannati da un Tribunale se osi chiamare clandestino un
clandestino, ma in cui puoi tranquillamente dare del terrorista ad un intero
movimento politico – per quanto piccolo (o forse proprio per questo) – in prima
serata su Rai Uno.
Cosa è accaduto, esattamente? Francesco Capizzi,
il nostro responsabile della Sicilia, ci informa, sul nostro gruppo Whatsapp,
che nell’ultima puntata de “Il commissario Montalbano” è andata in onda l’immagine
che vedete qui sotto.
Il tutto – parrebbe di capire (non
abbiamo avuto modo di vedere la puntata) – all’interno di una storia in cui il
celebre commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri indaga su un gruppo
terroristico e cerca di scoprirne l’identità esaminando alcuni loro documenti:
è proprio in questo contesto che si vedrebbe l’immagine incriminata: il logo
del Nostro Movimento, con scritta e simbolo (più o meno) visibili, infarinato a
dovere in scala di grigi per dargli un tocco di “antico”.
L’associazione mentale, va da se, è molto
semplice: Fascismo e Libertà uguale terroristi. Un Movimento politico viene
attaccato – e tutti i suoi aderenti equiparati a filo terroristi – in maniera
così subdola e vigliacca senza che nessuno faccia un fiato, senza una protesta,
senza una difesa, anche d’ufficio, in cui si dica che non si può così
subdolamente associare un movimento politico al terrorismo senza che lo stesso sia mai stato non dico condannato, ma almeno in odore di terrorismo.
Sappiamo però bene dove viviamo: in Italia.
Sulle strade i delinquenti di sinistra, ancora oggi, cantano che “uccidere un
Fascista non è reato”, e nessun giudice si è mai sentito in dovere di aprire un
fascicolo di reato. Anzi: fino agli anni Ottanta questi bastardi ci ammazzavano
davvero, ed erano applausi, vignette satiriche (la storia drammatica di Sergio
Ramelli ce lo insegna) o al massimo “compagni che sbagliano”, fatti scappare
all’estero in soggiorni dorati da guitti d’avanspettacolo criminali quanto loro
(Dario Fo e Franca Rame con il loro “Soccorso rosso” sono una pagina
vergognosissima della Storia italiana del secondo dopoguerra). Perché mai
dovrebbe essere un reato associare quelli di Fascismo e Libertà ai terroristi?
Probabilmente non tutti avranno capito l’associazione
di idee. Anche perché molti, tra gli spettatori, sicuramente non conoscono Fascismo
e Libertà. Lo sappiamo. Avranno interpretato quel simbolo per un simbolo del
passato, per l’appunto. Questo, però, non costituisce affatto una scusante,
bensì una aggravante: il danno di immagine, a prescindere, è gravissimo, specialmente per un Movimento come il nostro, che è piccolo e mira a farsi conoscere da più persone possibile, spesso guadagnandosi con le unghie e con i denti piccoli spazi di agibilità politica scontati per altri, grandissime conquiste per noi.
Valuteremo coi nostri legali se procedere
legalmente contro questa vigliaccata. Come tutte le cause che abbiamo intentato dovremo spendere una barca di soldi per non avere Giustizia: se la causa andrà avanti verremo sabotati con qualche scusa patetica e ridicola che si inventerà qualche magistrato desideroso di medaglie antifasciste; altrimenti, nella peggiore delle ipotesi, il nostro fascicolo finirà sepolto sotto montagne di scartoffie.
4 commenti:
Posta un commento