mercoledì 22 agosto 2018

Asia Argento, you too!



La storiella che vi sto per raccontare – anzi, probabilmente l’avrete già sentita – sarebbe tutta da ridere se non fosse tragica. Però è divertente, questo si.

Ve la ricordate Asia Argento? La figlia d’arte del Me Too? La femminista? Quella che si abbraccia con la Boldrini? Quella delle messe blasfeme in cui Gesù è una lesbica dei giorni d’oggi? Quella che, con il corpo dell’amante Anthony Bourdain ancora caldo, con le foto di un suo presunto tradimento ai danni dello stesso ancora fresche sulle prime pagine dei principali giornali scandalistici, andò tranquillamente a registrare le puntate di X Factor senza fare una piega? No, probabilmente la ricorderete perché l’anno scorso denunciò il noto produttore hollywoodiano Harvey Wienstein per delle presunte molestie sessuali subite vent’anni fa, nonostante per tutto questo tempo abbia continuato a frequentarlo e a lavorarci insieme.

Grazie al New York Times, che avrebbe ricevuto la soffiata da una lettera di posta elettronica criptata, sappiamo che la Argento avrebbe pagato Jimmy Bennett - un attore all'epoca diciassettenne che avrebbe dovuto interpretare suo figlio in un film - con una cifra di 380.000 dollari per tacere di molestie sessuali subite dal ragazzo e per non divulgare le foto dell’incontro.


Questa vicenda ci dice diverse cose. La prima, palese e brutale, mostra tutta l’ipocrisia e la violenza del politicamente corretto: mentre Asia Argento aveva denunciato Wienstein di aver subito da lui molestie sessuali vent’anni fa (e ciò non le aveva impedito di lavorarci insieme, di frequentarlo, di farsi fotografare sorridente e spensierata insieme a lui) e aveva dato inizio ad una campagna di odio e di diffamazione che si è rapidamente estesa in tutta Europa (in Italia ne ha fatto le spese Fausto Brizzi, regista romano accusato di molestie sessuali da parte di alcune attrici italiane, accuse rivelatesi poi delle colossali invenzioni), la stessa stava trattando con un ragazzino al quale aveva fatto esattamente la stessa cosa: un rapporto sessuale orale non voluto e non richiesto.

La doppia morale della sinistra si è palesata in tutta la sua consistenza. Fatevi un giro sulla pagina Facebook della Argento, o di qualche guru della sinistra che ha trattato l’argomento: sono accuse inconsistenti, bisognerebbe vedere se è vero, la Argento non avrebbe mai fatto un p*****o ad un così bruttarello perché se proprio avesse voluto avrebbe potuto avere di meglio, è solo un attoruncolo in cerca di notorietà. Il tenore è esattamente questo. Frasi e atteggiamenti che a suo tempo furono condannati quando qualcuno osò dire le stesse cose in difesa di Wienstein, e quando la stampa mainstream  e l’opinione pubblica si schierarono compatte al fianco della Argento, sottoponendolo ad un lunghissimo processo mediatico prima ancora che giudiziario. Insomma, come al solito: due pesi e due misure. 

Altro elemento che ci fa be poco sperare per il futuro. A diciassette anni portarci a letto una donna più grande, a maggior ragione ricca e facoltosa, è il sogno di ogni ragazzino. Chiedere un risarcimento danni perché una ti ha fatto un p*****o e ne sei rimasto impressionato significa solo due cose: o che sei un adolescente rincoglionito, perché non si è mai visto un uomo scandalizzato per la patata, oppure che la tipa in questione è brutta come le emorroidi a ferragosto.

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