E' andata avanti, nella giornata del 5 settembre appena passato, la nostra camerata Katia De Ritis.
Probabilmente molti di voi la conosceranno anche senza essere militanti o simpatizzanti di Fascismo e Libertà. Katia, infatti, fu arrestata nel dicembre di due anni fa relativamente all'operazione "Aquila Nera", volgare operazione con la quale il regime democratico ha cercato di mettere a yacere i più esposti di noi. Sette mesi di regime carcerario durissimo, totalmente incompatibili con le sue condizioni di malata oncologica e in cura chemioterapica, regime carcerario che ha reso letteralmente impossibile anche a noi, i suoi più stretti amici e camerati, metterci in contatto con lei.
Nonostante tutto Katia non aveva perso la sua grinta di combattente. Anzi, incredibile ma vero, era ancora più grintosa, ancora più arrabbiata, ancora più determinata. Tornata alla dirigenza del MFL (noi non siamo democristiani, e Katia, tornata in libertà, è stata riammessa in forze all'interno del Nostro Movimento, con buona pace di tutti i topi, fuori e dentro il MFL, che si sono fuori dalla nave quando questa cominciava ad imbarcare acqua) non ha mai smesso di tenersi in contatto con noi, di discutere della sorte del Movimento e, perché no, anche di polemizzare.
Un male incurabile, contro il quale ha lottato da buona leonessa, ce l'ha strappata via.
Con le lacrime agli occhi cercheremo di non retrocedere di un millimetro anche per te, Katia.
Ci vediamo dall'altra parte, camerata.
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