lunedì 24 agosto 2015

Don Mazzi mi ha rotto i coglioni


Lo so, avete perfettamente ragione, e mi scuso anticipatamente con voi, miei (pochi ma buoni) lettori. Un titolo così forte non è da me, che cerco sempre di evitare i toni pesanti, le parolacce, le uscite poco eleganti e poco signorili, nella convinzione che un messaggio, per quanto scomodo possa essere, se “impostato” bene ha molta più possibilità di arrivare al destinatario rispetto ad un altro, magari meno radicale, ma detto comunque male. Ma il solo scriverlo, e anche l’urlarlo, è già una liberazione! Come nella famosissima scena di un film di Fantozzi in cui quest’ultimo, costretto a “saltare” la partita dei mondiali per guardare “La corazzata Potemkin”, ha poi sentito il bisogno irrefrenabile di esternare la sua personalissima considerazione di quel film, in uno spazio dove nessuno, per non attirare a se alcuno sguardo di rimprovero, aveva avuto fino a quel momento il coraggio di dire che si, effettivamente “La corazzata Potemkin” era una cagata pazzesca!

Qui la situazione è simile. Nessuno ha il coraggio di urlare a questo pretino che, con le sue giornaliere comparsate in TV e sui giornali, quella sua faccia da cazzo nel difendere l’indifendibile solo per la voglia di notorietà (nemmeno troppo velata), quel suo costante tendere la mano sempre ai personaggi più disgustosi e più cattivi che la cronaca nera ci propina con morbosa costanza, ha effettivamente rotto i coglioni.

Sia chiaro: il buon pretino non è nuovo a comparsate del genere. Immaginate un criminale, uno schifoso, un rottame viscido della società che almeno una volta sia assurto alla ribalta delle cronache nazionali, uno di quelli che almeno una volta, quando lo avete visto, avete pensato che sarebbe stato da impalare vivo in una pubblica piazza, come ai bei tempi del Medioevo, ecco, immaginate un personaggio del genere e, molto probabilmente, il “buon” Don Mazzi sarà andato almeno una volta a difenderlo in TV, mentre la gran parte degli italiani onesti, quelli che non estorcono denaro alla gente o che non gettano l’acido in faccia con l’esplicita intenzione di sfigurare gli/le ex compagni/e, schiumava di rabbia.

Il nostro parte da lontano: è sua la polemica, siamo nel 1995, della rete Videomusic, nel programma condotto da lui stesso (si, avete capito bene: è almeno dal 1995 che ci frantuma i cosiddetti, e aveva pure una trasmissione): Sgarbi è un pazzo, Ambra Angiolini un’oca e per giunta bruttina, Sandro Mayer (un altro che è riuscito a fare soldi grazie alla stupidità di tutti quelli italiani che comprano “Chi”, “Eva tremila” e altre boiate del genere, e del quale ogni giorno dobbiamo sorbirci il naso ampolloso, poiché appare pure in TV a pubblicizzare i suoi giornalacci) è un bastardo, prima o poi lo querelerò. Già da quell’anno il pretino dimostrava una verve polemica di tutto rispetto e la propensione a cazzeggiare sul nulla cosmico.

L’anno scorso se ne usciva, sempre ripreso da tutti i giornali che, evidentemente, non hanno argomenti migliori da trattare (sic!), affermando che “Perdonerei un assassino ma non i magistrati che hanno condannato Silvio Berlusconi”. Così, tanto per, aria che passa tra i denti, scoregge che gli escono gratuitamente dalla bocca e che siamo costretti ad ingoiare come pillole di alta saggezza.

Ma il meglio del meglio, quello per il quale verrà consacrato nell’Olimpo dei nostri brutti ricordi, e il sostegno totale ed incondizionato ad Erika. Ve la ricordate? Erika, e il suo fidanzatino Omar, uccisero la madre e il fratellino di lei con decine e decine di coltellate, mentre chiedevano pietà, con una violenza e una foga che i giudici stessi definirono inumana e totalmente folle. Indovinate un po’ chi fu il primo a saltare subito sul carro delle trasmissioni di pettegol… pardon, informazione, urlando ai quattro venti che Erika era una derelitta della società e andava aiutata? Ma lui, ovviamente! Don Mazzi! Grazie al suo intervento Erika uscì molto prima di prigione e ora cazzeggia allegramente tra missioni umanitarie e corsi di laurea che le abbiamo pagato tutti noi, che anziché uccidere i nostri parenti a coltellate andiamo a lavorare e paghiamo le tasse.

Poteva essere una parentesi? Ma no! Quando aiuti una pluriomicida che non si fa alcun problema ad uccidere il fratellino nella vasca da bagno perché mai dovresti metterti problemi ad aiutare un pedofilo? Appunto! Si chiama Paolo Bovi ed era l’ex fonico dei Modà: i giudici hanno stabilito che, nel solo anno 2011, molestò ben quattro ragazzi tra i 13 e i 16 anni, quando ricopriva il ruolo di educatore in un oratorio. Ecco pronto per lui un bel posticino caldo nella comunità Exodus, col nostro eroe che si liscia il pelo davanti a tutte le telecamere e a tutti i giornalisti, senza che nessuno, tra quei pennivendoli, abbia mai avuto il coraggio di chiedergli il perché di tutta questa sua perversa attrazione verso i carnefici, anziché verso le vittime.

Ma Bovi non è niente di che, e la figura di Erika comincia ad impolverarsi: si sa, gli italiani hanno la memoria corta. Urge correre ai ripari, per il nostro mitico Don Mazzi, sempre in vena di aiutare il prossimo e così desideroso di farcelo sapere in tutti i modi e da tutti i canali televisivi. Cosa c’è di meglio di un uomo che è stato condannato per associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione, estorsione, corruzione di pubblico ufficiale, bancarotta fraudolenta, estorsione aggravata, trattamento illecito dei dati personali, minacce a pubblico ufficiale, violazione di domicilio, porto abusivo di arma da fuoco, guida senza patente? Ecco quindi che il nostro buonissimo Don Mazzi compare in tutte le televisioni a dirci che i giudici sono cattivi, che è una ingiustizia che Fabrizio Corona sia stato condannato solo per aver scattato qualche foto, mentre criminali di ben altra risma sono fuori! Avete capito? Solo “per aver scattato qualche foto”! Questa idiozia è stata ripetuta fino alla nausea, a tal punto che, ancora oggi c’è gente che ci crede, e pensa che Corona sia vittima del sistema, e non un bulletto stronzo che ha giocato a fare il mafioso fino a raggiungere il punto di non ritorno. (E sia ben chiaro che a me Corona, come persona, piace! Il ragazzo, a modo suo, ha comunque le palle quadrate.)

Ancora prima aveva fatto arrabbiare tutti gli animalisti, e le persone di buon senso, con la famosissima frase “Basta spendere soldi per gli animali! Spendiamoli per gli uomini!” Pure in quella circostanza, era l’aprile del 2012, non mi uscì altro che un sonoro VAFFANCULO appena accennato nel titolo di questo post - http://chessaandrea.blogspot.it/2012/04/don-mazzi-ma-vai-fanc.html - ché pensavo ancora, ingenuamente, che l’educazione nella vita pagasse. Anche in quella circostanza nessuno aveva avuto il coraggio di dire pubblicamente a questo personaggio che non doveva permettersi di dire a nessuno come spendere i propri soldi e che una civiltà umana si basa anche sul rispetto dei diritti degli animali. Fosse stato per me mi sarei spinto pure oltre e gli avrei detto chiaramente ciò che ho scritto: che l’ultimo cane rabbioso e infestato dalle zecche meritava un milione di volte di più le mie attenzioni del primo clandestino che sbarca qui e pretende vitto e alloggio gratis, smartphone di ultima generazione e wi-fi.

L’ultimo intervento in ordine di tempo è quello che riguarda Martina Levato. Poteva, il nostro, stare a guardare mentre infuria la polemica se concedere o no l’affidamento del figlio ad una donna che ha mutilato in maniera permanente l’ex fidanzato, ha provato a rifarlo di nuovo con un altro e, come scrivono chiaramente i giudici, ha dimostrato una cattiveria agghiacciante e una assoluta mancanza di empatia umana e di pentimento nei confronti del suo gesto? Nel mio Stato ideale, beninteso, sarebbe stata giustiziata con un colpo di fucile a canne mozze alla tempia, dopo sommario ma regolare processo, giusto per rispettare il protocollo! Siccome siamo in Italia, Paese che ormai la civiltà l’ha solo nei libri di Storia (quelli – e purtroppo sono la maggior parte – non scritti dai comunisti, beninteso!), si discute se un personaggio simile, che va in giro con un altro rottame peggiore di lei a gettare acido sulla faccia degli ex fidanzati, abbia il diritto o no di mantenere il bambino che – è solo una ipotesi al vaglio dei giudici – molto probabilmente ha concepito solo per ottenere gli sconti di pena previsti per le mamme! E siccome non solo abbiamo perso la civiltà, ma siamo diventati completamente incivili, dobbiamo addirittura sorbirci, mentre schiumiamo di rabbia al solo pensare a cosa abbia avuto il coraggio di fare questa donna, Don Mazzi che sentenzia “Io con Martina Lovato ho parlato, è una persona molto più normale di quello che si pensa. Conosco la famiglia, sono di buon livello, lei ha compiuto anche degli studi importanti, il tenere un bambino è un suo inalienabile diritto”. Il tutto senza che nessuno abbia il coraggio di mandarlo a fanculo.

Siamo diventati un Paese, l’ho scritto anche nel mio ultimo articolo, dove l’inciviltà ha oramai completamente preso piede. Siamo talmente abituati allo schifo che un pretino arrogante e volgare che pronuncia simili oscenità non ci indigna, non ci fa incazzare, non ci fa minimamente venire voglia di gridargli qualcosa. Che dovrebbe smettila di apparire in televisione per ogni stronzata, per esempio. Che dei carnefici ce ne fottiamo, e preferiamo dedicare la nostra attenzione alle vittime: non alle Erika, ma alle mamme delle Erika; non ai Fabrizio Corona, ma alla mamma di una ragazza scomparsa che se lo è ritrovato in cucina, senza essere invitato, alla ricerca di uno scoop (era il caso Scazzi, se non erro); non delle Martina Levato, ma dei fidanzati ai quali hanno distrutto la vita, sfigurandoli orribilmente, bruciandoli polmoni, stomaco e tutta la faccia. Che – perché no? – preferiamo mille volte chinarci ad aiutare un cagnetto abbandonato che sfamare un parassita africano.

Perché c’è un limite a tutto. Questo stronzetto, radical-chic di sinistra, non è meno stronzetto per il fatto di portare una tonaca. E adesso ha rotto davvero i coglioni. Diteglielo, se vi capita.

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