È un paradosso solo
apparentemente inspiegabile, quello che attanaglia la nostra Nazione: più una parte
politica, nella fattispecie la sinistra (ma a destra, purtroppo, non mancano
analoghi esempi) di governo e di protesta scade sempre più nel ridicolo, e più
le sue idee e i suoi programmi si attuano con precisa puntualità.
Solo le cronache degli
ultimi mesi, anche prese in ordine sparso, ci danno una vaga idea dell’idiozia
e della stupidità che alberga nella mente di tutti coloro che si definiscono
antirazzisti e/o antifascisti e/o xenofili e/o di sinistra.
Ma partiamo dall’inizio.
Ricordate “Draquila – l’Italia
che trema?” È un pseudo-documentario, a firma di quella provocatrice volgare e “violenta”
che di noma fa Sabina Guzzanti, in cui si accusa il governo Berlusconi di ogni
sorta di nefandezza circa la ricostruzione post-terremoto della cittadina dell’Aquila
e provincia. Ovviamente tutto l’impianto accusatorio si regge su prove
inesistenti, spesso e volentieri frutto di illazioni, volte a demonizzare, come
al solito, il Signore del Male degli ultimi vent’anni: Silvio Berlusconi. Il fatto
che questo j’accuse non sia nient’altro che un insieme di scempiaggini campate
per aria lo dice il fatto che la Magistratura – notoriamente ben poco incline a
provare una qualunque forma di simpatia per Silvio Berlusconi e la sua parte
politica – non abbia mai sentito il bisogno di indagare né Berlusconi né qualcuno
a lui vicino. Gli unici che hanno preso per oro colato ciò che è contenuto in
quello pseudo-documentario sono i soliti coglioni di sinistra, così coglioni da
spendere soldi per andare a vedere un volgare pagliaccio che dal palco di un
teatro, come da dietro la macchina da presa, vomita fiele e odio contro una
sempre ben precisa parte politica. Del resto cosa aspettarsi da una garantista
sempre e comunque che, senza averne alcuna prova, dà della pompinara ad un
Ministro in carica, il tutto da una piazza gremita, come al solito, di
centinaia di migliaia di coglioni di sinistra che applaudono entusiasti, solo perché
il Ministro in questione è, al contrario di lei che per fare carriera non ha
avuto bisogno di altro se non delle giuste amicizie di sinistra nel mondo della
cultura e della carta stampata, una bella donna che, dopo essersi laureata a 26
anni in Giurisprudenza con 110 e lode, ha conseguito una buona carriera
politica nel più grande partito di centro-destra?
Di più. Passato qualche
anno veniamo a scoprire che è proprio l’Assessore alle Opere Pubbliche dell’Aquila
(quota PD, ovviamente!) Ermanno Lisi a definire, in una intercettazione
diventata poi di dominio pubblico, il terremoto dell’Aquila come un vero e
proprio “colpo di culo”. Non pago, all’interlocutore che gli chiede se non
abbia paura di finire indagato o di passare qualche guaio, così risponde: «Tengo paura fino a un certo
punto, lo sai perché? Perché sto con la sinistra e bene o male, penso che la magistratura c'ha
grossi interessi a smuove». E, con Lisi, affonda nel fango di un pericoloso
sistema corruttivo targato centrosinistra tutta la giunta Cialente. Insomma: dobbiamo
sorbirci un documentario strapieno di illazioni e di menzogne contro Silvio
Berlusconi per poi scoprire che a rubare e a speculare sul terremoto dell’Aquila
sono quelli del PD! Che titolo darà ora la Guzzanti al suo prossimo film?
Con buona pace di quanti si indignano quando qualcuno, che
evidentemente non ha ancora portato il proprio cervello a rottamare (come
vorrebbe il prodigo massone Renzi!), fa notare che la Magistratura, salvo
qualche rara eccezione, è totalmente schierata a sinistra.
Ma per capire la politicizzazione totale della Magistratura non c’è assolutamente
bisogno di andare lontano. Basta restare al Palazzo di Giustizia di Cagliari. I
lettori ricorderanno sicuramente la vicenda di SestuSera, il giornale della
cittadina di Sestu, in provincia di Cagliari, dove si reagì ad una nostra
regolare e autorizzata affissione di manifesti con l’incitamento a distruggere
i manifesti stessi e la solita montagna di fango che abbiamo dovuto sorbirci da
sedicenti giornalisti (ma ben meglio si adatterebbe a questi elementi il termine
di “pennivendoli”!). Con un restante barlume di speranza nella Magistratura e
nella Giustizia di questo Paese abbiamo sporto querela. Il giudice ha deciso di
richiedere l’archiviazione perché, trattandosi di un Movimento come il nostro,
altamente provocatorio, il diritto di critica, nel nostro caso, subisce un’estensione.
Detto in parole semplici: ciò che detto ad un “normale” partito politico (essere
illegali, predicare la violenza, violare la Costituzione e la legge, affiggere
irregolarmente manifesti – come se quest’ultima accusa, tra l’altro, non si
verificasse ogni giorno sui muri delle nostre città) costituirebbe una
diffamazione, detto contro di noi è un normale diritto di critica. Ancora più
semplice: siccome siamo Fascisti dobbiamo ingoiare tutta la merda che ci
lanciano addosso. Quanto a coloro che si sono firmati con nome e cognome, celebrando
le prodi gesta degli eroici antifascisti che hanno vandalizzato il nostro
materiale di propaganda politica, hanno espresso una loro legittima opinione
post-facto, quindi la cosa non ha alcuna rilevanza. Lodare ed esaltare qualcuno
che compie un reato punito dalla legge (articolo
8 del Dlgs n. 212/1956 e il Dlgs 635 del Codice di Procedura Penale) non
è un reato, se quest’ultimo viene fatto contro i Fascisti. Insomma: negli anni ’70
non era reato uccidere un Fascista. Dopo 40 anni non lo è metterli a tacere con
la violenza ma, presumiamo, dovrebbe comunque essere reato ucciderli. Chissà
che tra una cinquantina si possa riuscire ad essere considerati, anche noi,
cittadini con pieni diritti!
Questo è lo Stato della Giustizia in Italia e questo deve sopportare un
movimento politico come il nostro che, pur essendo piccolissimo e pochissimo
contando nella politica nazionale, subisce comunque una repressione mediatica e
giudiziaria che ben raramente si riscontra in Italia. E questi sono i sedicenti democratici, che vorrebbero insegnarci la
democrazia e il rispetto dell’altro mettendoci a tacere.
Ma andiamo avanti. Perché è notizia fresca che una signora, candidata
alla Presidenza del Lazio, salga su un palco e proclami a gran voce contro quelli di
destra e i loro elettori: “Andiamo e sterminiamoli tutti!” Vogliamo pensare che
la “signora” intendesse solo dal punto di vista politico. Ma vi immaginate se
un qualunque Silvio Berlusconi salisse sul palco ad urlare “Sterminiamoli
tutti!” che cosa accadrebbe?
Basta qualche esempio, ma altri mille se ne potrebbero fare,
semplicemente sfogliando un giornale.
Si sono arrogati la prerogativa di rappresentare, essi solo, la democrazia,
la pace, i diritti umani, la tolleranza e l’amore, con quell’arroganza tipica
di chi ha la verità in tasca. E invece mettono a tacere gli avversari politici
con sentenze già scritte dei loro amici magistrati, brigano con gli affari
peggio di un mafioso di provincia, aggrediscono gli avversari politici con una
violenza (fisica e dialettica) sconosciuta in qualunque Nazione civilizzata
(quindi dove i comunisti sono in minoranza o non esistono affatto).
Pertanto, tornando alla domanda di partenza, ci si chiederà: come mai
questi personaggi, che pur sono ridicoli, ignoranti, strafottenti e arroganti
riescono ad imporre al Paese anche le idee più criminali e malsane come, ad
esempio, la recentissima abolizione del reato di clandestinità? Risposta
semplice: perché la popolazione, per la stragrande maggioranza, è ignorante,
arrogante e strafottente proprio come i degni coglioni di sinistra che la
rappresentano. Sono quelli che predicano l’accoglienza indiscriminata, ma poi
parcheggiano nelle strisce per i disabili, per intenderci.
Quando
abbiamo a che fare con qualcuno di questi personaggi non perdiamo nemmeno
tempo: lasciamo che si crogiolino nella loro arroganza e strafottenza. Non ha
senso porgere l’altra guancia per cercare di piacere a chi non esiterà, alla
minima occasione utile, a riempirci di ceffoni. Tanto vale essere come siamo. E
diciamoglielo chiaramente in faccia: «Con te non ci parlo. Perché sei un
coglione».Senza troppe spiegazioni, e discorso chiuso.
4 commenti:
Parole condivisibilissime,vere e dunque: O:) O:)...W il Duce!...A noi!...<3
Sono indescrivibili. Una accozzaglia di ladroni e mangioni, cui del paese e del suo popolo non importa nulla. I grillini, al confronto, sono i salvatori della Patria: credo di aver detto tutto.
Ma ancora peggio è, appunto, quella parte di popolo che scende in piazza con le bandiere di detti ladroni e mangioni, e che ad esempio paga 2 euro per votare il segretario del Partito Demagografico. E che poi magari va a dar loro pure il voto alle elezioni politiche.
Non volendo sprecare inutili turpiloqui per insultare tutta questa bella gente, dico solo una cosa: mah!
E ancora non avevate visto niente!
Caro Folle,
purtroppo non c'è alcun limite al fondo che possono toccare questi personaggi.
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