Mentre il Governo nazionale affanna impietosamente tra le mignotte di Berlusconi e i ridicoli progetti secessionisti di quei terroni della Lega Nord, prende il via il progetto Talmud, che aspettava solamente la firma del Ministro Mariastella Gelmini per poter cominciare. In collaborazione con il Ministero dell’Economia, il Ministero dell’Istruzione e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il “progetto Talmud” consiste nella traduzione di uno dei testi sacri dell’ebraismo (come la Bibbia per i cristiani o il Corano per i musulmani). La somma stanziata da spalmare nei prossimi tre anni: 5 milioni di euro che serviranno innanzitutto per formare e finanziare i traduttori, nonché per creare un sito internet che reclamizzi adeguatamente l’iniziativa.
Mentre l’economia del Paese va a rotoli, con un debito pubblico a dir poco enorme, un tasso di disoccupazione altissimo, delle riforme che vengono spacciate per grandi progressi ma che altro non sono se non tagli indiscriminati alla sanità, alla ricerca, all’istruzione, in silenzio il Parlamento approva un finanziamento di cinque milioni di euro per la traduzione di un testo sacro di una religione – cosa che già di per se mina in profondità il carattere laico che dovrebbe avere qualunque Stato – che è praticata da meno di 45.000 persone su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, chi ha già letto qualche cosa riguardo questo testo sacro sa bene quanti insulti e farneticazioni esso contenga non solo a livello religioso, ma anche contro i cristiani e contro i gentili, cioè tutti coloro che non sono ebrei.
Offriamo qui di seguito un breve resoconto, depurato dagli insulti più accesi contro la figura di Gesù Cristo e della Madonna, per non urtare la sensibilità di chi legge.
1. L'EBREO NON DEVE SALUTARE IL CRISTIANO Nel Gittin, (62a), si dice: "L'ebreo non deve mai entrare nella casa di un Nokhri di giorno di festa per salutarlo. Comunque, se lo incontra per la strada, potrà salutarlo, ma brevemente e a testa china." 2. L'EBREO NON DEVE RICAMBIARE IL SALUTO DEL CRISTIANO Nello Iore Dea (148,10) si dice: "L'ebreo non deve ricambiare il saluto del cristiano inchinandosi davanti a lui. E' bene perciò salutarlo per primo evitando così di rispondere in caso che l'Akum lo saluti per primo." Il rabbino Kohana dice che quando un ebreo saluta un cristiano egli deve prima dire ""Pace al mio Signore," intendendo con ciò il suo rabbino. Infatti il Tosephoth dice: "Perchè il suo cuore si rivolgeva al suo rabbino." 3. L'EBREO NON DEVE PRESENTARSI DAVANTI AD UN GIUDICE CRISTIANO Nel Choshen Hammischpat (26,1) si dice: All'ebreo non è permesso portare il suo caso davanti ai giudici Akum, anche se la questione venisse giudicata secondo le decisioni della legge ebraica, e anche se entrambe le parti fossero d'accordo di attenersi a tali decisioni. Colui che lo fa è empio e simile ad uno che calunnia e bestemmia e che alza la mano contro la Legge trasmessa a noi da Mosè, il nostro grande legislatore. La Hagah dice "Il Bethin ha il potere di scomunicare questa persona fino a che egli non liberi il suo fratello ebreo dalle mani dei gentili.'" 4. NON E' PERMESSO USARE I CRISTIANI COME TESTIMONI Nel Choshen Hammischpat (26.1) si dice: "Il Goi o il suo servo è incapace ad agire come testimone." 5. ALL'EBREO NON E' PERMESSO DI CIBARSI DI CIBO CRISTIANO Nello Iore Dea (112,1) si dice: "Gli anziani proibirono di mangiare il cibo degli Akum, per non sembrare di essere in rapporti di amicizia con loro." E nell' Abhodah Zarah (35b) si dice: "Le cose seguenti che appartengono ai Goim sono proibite: Latte che un Goi prende da una mucca, se non è presente un ebreo; anche il loro pane, ecc." 6. L'EBREO NON DEVE MAI AGIRE NEL MODO DEI CRISTIANI Nello Iore Dea (178,1) si dice: "Non è permesso imitare le usanze degli Akum e agire come loro. Non è permesso indossare abiti come gli Akum, e nemmeno pettinarsi come fanno loro .... nè devono gli ebrei costruire case che assomiglino ai templi degli Akum.” Articolo II - I Cristiani Devono Essere Evitati - Perchè Sono Immondi Non si sa quanto spesso l'ebreo debba lavarsi e purificarsi, e nemmeno quanto debba studiare per evitare tutto ciò che può contaminarlo. Il Talmud insegna, comunque, che i cristiani sono persone il cui semplice contatto tattile rende le cose immonde. Nell' Abhodah Zarah (72b) si legge: "Un certo uomo stava versando del vino da un contenitore ad un altro per mezzo di un tubo, quando un Goi venne e toccò il tubo con la mano. Il risultato fu che tutto il vino (di entrambi i contenitori) dovette essere gettato via." Tutti i recipienti, perciò, devono essere lavati se l'ebreo l'ha acquisito da un cristiano, anche se non è mai stato usato. Nello Iore Dea (120,1) si dice: "Se un ebreo compra da un Akum un recipiente per usarlo a tavola, sia che sia fatto di metallo, di vetro o di piombo, anche se è nuovo, lo dovrà lavare in un Mikvah (grande catino), o in una cisterna che tenga quaranta quarti d'acqua." Articolo III. I Cristiani Devono Essere Evitati - Perche' Sono Idolatri 1. AFFINCHE' l'ebreo non diventi occasione di peccato per il cristiano idolatro, secondo il precetto di Levit. XIX,14: Non porre una pietra d'inciampo davanti al cieco- egli dovrà evitare tutti i contatti con essi nei loro giorni di culto ai loro dei. Nell' Abhodah Zarah (2a) si dice: "Non è permesso comperare o vendere loro alcunché nei tre giorni che precedono le loro feste idolatriche. E' anche proibito concedere o accettare aiuto da loro, scambiare denaro con loro, rimborsare loro un prestito o permettere loro di rimborsare i loro prestiti." Nell' Abhodah Zarah, 78c (il Perusch di Maimonide, fol.8), si dice: "Tutte le feste dei seguaci di Gesù sono proibite, e noi dobbiamo comportarci nei loro confronti come faremmo con gli idolatri. Il primo giorno della settimana è la loro festa principale, ed è perciò proibito intrattenere, nel loro giorno di sabato, qualsiasi contatto d'affari con coloro che credono in Gesù. Riguardo il loro sabato, noi dobbiamo osservare le stesse regole che osserviamo per le festività degli idolatri, come insegna il Talmud." 2. L'EBREO NON DEVE USARE ALCUNA COSA CHE RIGUARDI IL CULTO DEI CRISTIANI. Nello Iore Dea (139,1) si dice: "E' proibito avere a che fare con gli idoli e con qualsiasi cosa venga usata per il loro tipo di culto, sia che sia fatta dagli Akum o dagli ebrei." 3. E' PROIBITO VENDERE AI CRISTIANI QUALSIASI COSA CHE SERVA PER IL LORO CULTO IDOLATRICO. Nell' Abhodah Zarah (14b, Toseph) si dice: "E' sempre proibito vendere incenso ad un prete idolatra, infatti è evidente che quando egli lo chiede, lo vuole per il solo scopo di offrirlo al suo idolo. Perciò, chiunque glielo venda, pecca contro il precetto che ci proibisce di porre una pietra d'inciampo davanti al cieco. E' anche proibito vendere candele ai gentili per la loro Festa delle Candele. Le candele comunque possono essere loro vendute negli altri giorni. Né è permesso vendere un calice ad un gentile che l'ebreo abbia comprato dopo che è stato rotto e gettato via da un Goi. E' permesso rivenderlo ad un gentile dopo che sia stato completamente rifatto. Infatti, dopo che è stato rotto una sola volta, esso può essere ancora usato per contenere il vino che offrono in onore del loro idolo."
Chi scrive si chiede: il Parlamento Italiano rappresenta ancora la volontà politica e istituzionale di uno Stato sovrano, quale dovrebbe essere l’Italia, oppure esso è diventato semplicemente una filiale della Knesset? Davvero non si sapeva in che modo spendere più proficuamente cinque milioni di euro, anziché devolverli per tradurre un testo sacro (che lo Stato non dovrebbe MAI fare, in quanto ne viene minato indissolubilmente il carattere laico e di equidistanza che le istituzioni devono avere da tutte le religioni) che se fosse scritto adesso dovrebbe essere vietato per istigazione alla discriminazione razziale e religiosa e per istigazione all’omicidio di massa, per di più di una piccolissima minoranza della popolazione italiana?
Una domanda: dove sono i sostenitori accaniti della laicità dello Stato? Dove sono quelli che sono pronti a strapparsi i capelli per ogni sillaba pronunciata dal papa? Che fine hanno fatto i radicali? E i comunisti? E quelli che volevano togliere il crocefisso dalle aule scolastiche?
Il Governo italiano ha dimostrato, così come voleva Berlusconi, di essere un governo del fare. Si. Del fare i vantaggi di una comunità, quella ebraica, che è sicuramente una netta minoranza rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione italiana, ma che dimostra di avere tutto il potere e l’influenza per imporre le sue decisioni a scapito di quest’ultima.
Offriamo qui di seguito un breve resoconto, depurato dagli insulti più accesi contro la figura di Gesù Cristo e della Madonna, per non urtare la sensibilità di chi legge.
1. L'EBREO NON DEVE SALUTARE IL CRISTIANO Nel Gittin, (62a), si dice: "L'ebreo non deve mai entrare nella casa di un Nokhri di giorno di festa per salutarlo. Comunque, se lo incontra per la strada, potrà salutarlo, ma brevemente e a testa china." 2. L'EBREO NON DEVE RICAMBIARE IL SALUTO DEL CRISTIANO Nello Iore Dea (148,10) si dice: "L'ebreo non deve ricambiare il saluto del cristiano inchinandosi davanti a lui. E' bene perciò salutarlo per primo evitando così di rispondere in caso che l'Akum lo saluti per primo." Il rabbino Kohana dice che quando un ebreo saluta un cristiano egli deve prima dire ""Pace al mio Signore," intendendo con ciò il suo rabbino. Infatti il Tosephoth dice: "Perchè il suo cuore si rivolgeva al suo rabbino." 3. L'EBREO NON DEVE PRESENTARSI DAVANTI AD UN GIUDICE CRISTIANO Nel Choshen Hammischpat (26,1) si dice: All'ebreo non è permesso portare il suo caso davanti ai giudici Akum, anche se la questione venisse giudicata secondo le decisioni della legge ebraica, e anche se entrambe le parti fossero d'accordo di attenersi a tali decisioni. Colui che lo fa è empio e simile ad uno che calunnia e bestemmia e che alza la mano contro la Legge trasmessa a noi da Mosè, il nostro grande legislatore. La Hagah dice "Il Bethin ha il potere di scomunicare questa persona fino a che egli non liberi il suo fratello ebreo dalle mani dei gentili.'" 4. NON E' PERMESSO USARE I CRISTIANI COME TESTIMONI Nel Choshen Hammischpat (26.1) si dice: "Il Goi o il suo servo è incapace ad agire come testimone." 5. ALL'EBREO NON E' PERMESSO DI CIBARSI DI CIBO CRISTIANO Nello Iore Dea (112,1) si dice: "Gli anziani proibirono di mangiare il cibo degli Akum, per non sembrare di essere in rapporti di amicizia con loro." E nell' Abhodah Zarah (35b) si dice: "Le cose seguenti che appartengono ai Goim sono proibite: Latte che un Goi prende da una mucca, se non è presente un ebreo; anche il loro pane, ecc." 6. L'EBREO NON DEVE MAI AGIRE NEL MODO DEI CRISTIANI Nello Iore Dea (178,1) si dice: "Non è permesso imitare le usanze degli Akum e agire come loro. Non è permesso indossare abiti come gli Akum, e nemmeno pettinarsi come fanno loro .... nè devono gli ebrei costruire case che assomiglino ai templi degli Akum.” Articolo II - I Cristiani Devono Essere Evitati - Perchè Sono Immondi Non si sa quanto spesso l'ebreo debba lavarsi e purificarsi, e nemmeno quanto debba studiare per evitare tutto ciò che può contaminarlo. Il Talmud insegna, comunque, che i cristiani sono persone il cui semplice contatto tattile rende le cose immonde. Nell' Abhodah Zarah (72b) si legge: "Un certo uomo stava versando del vino da un contenitore ad un altro per mezzo di un tubo, quando un Goi venne e toccò il tubo con la mano. Il risultato fu che tutto il vino (di entrambi i contenitori) dovette essere gettato via." Tutti i recipienti, perciò, devono essere lavati se l'ebreo l'ha acquisito da un cristiano, anche se non è mai stato usato. Nello Iore Dea (120,1) si dice: "Se un ebreo compra da un Akum un recipiente per usarlo a tavola, sia che sia fatto di metallo, di vetro o di piombo, anche se è nuovo, lo dovrà lavare in un Mikvah (grande catino), o in una cisterna che tenga quaranta quarti d'acqua." Articolo III. I Cristiani Devono Essere Evitati - Perche' Sono Idolatri 1. AFFINCHE' l'ebreo non diventi occasione di peccato per il cristiano idolatro, secondo il precetto di Levit. XIX,14: Non porre una pietra d'inciampo davanti al cieco- egli dovrà evitare tutti i contatti con essi nei loro giorni di culto ai loro dei. Nell' Abhodah Zarah (2a) si dice: "Non è permesso comperare o vendere loro alcunché nei tre giorni che precedono le loro feste idolatriche. E' anche proibito concedere o accettare aiuto da loro, scambiare denaro con loro, rimborsare loro un prestito o permettere loro di rimborsare i loro prestiti." Nell' Abhodah Zarah, 78c (il Perusch di Maimonide, fol.8), si dice: "Tutte le feste dei seguaci di Gesù sono proibite, e noi dobbiamo comportarci nei loro confronti come faremmo con gli idolatri. Il primo giorno della settimana è la loro festa principale, ed è perciò proibito intrattenere, nel loro giorno di sabato, qualsiasi contatto d'affari con coloro che credono in Gesù. Riguardo il loro sabato, noi dobbiamo osservare le stesse regole che osserviamo per le festività degli idolatri, come insegna il Talmud." 2. L'EBREO NON DEVE USARE ALCUNA COSA CHE RIGUARDI IL CULTO DEI CRISTIANI. Nello Iore Dea (139,1) si dice: "E' proibito avere a che fare con gli idoli e con qualsiasi cosa venga usata per il loro tipo di culto, sia che sia fatta dagli Akum o dagli ebrei." 3. E' PROIBITO VENDERE AI CRISTIANI QUALSIASI COSA CHE SERVA PER IL LORO CULTO IDOLATRICO. Nell' Abhodah Zarah (14b, Toseph) si dice: "E' sempre proibito vendere incenso ad un prete idolatra, infatti è evidente che quando egli lo chiede, lo vuole per il solo scopo di offrirlo al suo idolo. Perciò, chiunque glielo venda, pecca contro il precetto che ci proibisce di porre una pietra d'inciampo davanti al cieco. E' anche proibito vendere candele ai gentili per la loro Festa delle Candele. Le candele comunque possono essere loro vendute negli altri giorni. Né è permesso vendere un calice ad un gentile che l'ebreo abbia comprato dopo che è stato rotto e gettato via da un Goi. E' permesso rivenderlo ad un gentile dopo che sia stato completamente rifatto. Infatti, dopo che è stato rotto una sola volta, esso può essere ancora usato per contenere il vino che offrono in onore del loro idolo."
Chi scrive si chiede: il Parlamento Italiano rappresenta ancora la volontà politica e istituzionale di uno Stato sovrano, quale dovrebbe essere l’Italia, oppure esso è diventato semplicemente una filiale della Knesset? Davvero non si sapeva in che modo spendere più proficuamente cinque milioni di euro, anziché devolverli per tradurre un testo sacro (che lo Stato non dovrebbe MAI fare, in quanto ne viene minato indissolubilmente il carattere laico e di equidistanza che le istituzioni devono avere da tutte le religioni) che se fosse scritto adesso dovrebbe essere vietato per istigazione alla discriminazione razziale e religiosa e per istigazione all’omicidio di massa, per di più di una piccolissima minoranza della popolazione italiana?
Una domanda: dove sono i sostenitori accaniti della laicità dello Stato? Dove sono quelli che sono pronti a strapparsi i capelli per ogni sillaba pronunciata dal papa? Che fine hanno fatto i radicali? E i comunisti? E quelli che volevano togliere il crocefisso dalle aule scolastiche?
Il Governo italiano ha dimostrato, così come voleva Berlusconi, di essere un governo del fare. Si. Del fare i vantaggi di una comunità, quella ebraica, che è sicuramente una netta minoranza rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione italiana, ma che dimostra di avere tutto il potere e l’influenza per imporre le sue decisioni a scapito di quest’ultima.
7 commenti:
chi l'avrebbe mai detto :D tanto ben pochi leggeranno,al di fuori dei camerati.Ottimo lavoro comunque =)
Grazie Manuel!
E' stata solo una mossa per scippare il consenso della comunitá ebraica a Fini.
Che vergogna...
Sempre peggio....
mi fa strano vedere ancora del buon senso così fulgido in giro....peccato che etichettandoti come fascista sei automaticamente associato ai nazisti e quindi allo sterminio della razza eletta....dunque queste teste vuote neanche inizieranno a leggere un bel nulla, ma forze faranno qualche commento per insultarti qui sotto....
è davvero bello vedere che ci sono persone intelligenti e oneste anche tra di voi ognitanto....:D
Grazie! Detto da un antifascista vale ancora di più. Del giudizio degli altri, semplicemente, ce ne freghiamo.
Un saluto
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