Ci risiamo: nuovo attentato
dei sedicenti fondamentalisti islamici ad un obiettivo dell’Europa occidentale,
e nuova ondata di ipocrisia buonista, condita da roboanti dichiarazioni di
superiorità culturale, di democrazia applicata, di piagnistei… Le immagini dell’attacco
riproposte fino alla nausea, interviste e dichiarazioni dei parenti delle vittime,
manifestazioni di piazza, fanfare che suonano la marsigliese ovunque, funerali delle
vittime in diretta con altre interviste assortite…
Più o meno, stiamo rivivendo la stessa squallida ipocrisia
vissuta a suo tempo dopo l’attentato alla Torri Gemelle e, più di recente, dopo
l’assalto alla sede del giornale Charlie Hebdo.
Prima di proseguire, però, chiarisco un punto molto importante,
a beneficio soprattutto degli schifosi benpensanti che, leggendo queste mie
prime righe, staranno già tuonando contro il mostruoso Fascista che non
rispetta le vittime innocenti della popolazione civile… No, signori miei, qua
non si sta cercando di giustificare chi attacca ed uccide civili innocenti,
siano essi donne, bambini, o anziani; al contrario, quello che sta scrivendo queste
righe è forse l’unico essere umano rimasto a provare pietà per tutte le
vittime innocenti, indipendentemente dal
colore della loro pelle, dalla religione professata, dalla Nazione in cui
vivevano e dal regime che li governava.
Non sono uno dei tanti sudici pidocchiosi di sinistra sempre pronti
a giustificare gli eccidi di civili non
comunisti, salvo poi bollare come crimini
intollerabili le stragi a danno di qualche Paese comunista; meno che mai faccio
parte della schiera di buonisti benpensanti baciapile, sempre pronti alla
lacrimuccia davanti ad un morto occidentale e cattolico, ma altrettanto pronti a
fare spallucce quando il morto è negro, arabo, o islamico.
Per il sottoscritto un bambino morto non ha peso specifico, o
colore politico: resta un bambino morto, da onorare in silenzio. Non piango
soltanto sui bambini morti a Gorla, a Hiroshima, a Nahasaki, a Dresda, ma anche
per quelli di Gaza, Baghdad, Beirut, Kabul, Saigon, Belgrado e persino per
quelli di Londra e Parigi. Non considero innocenti soltanto i civili di Paesi a
me vicini politicamente, ma li considero tutti
innocenti e meritevoli di umana pietà; comprendo
che tutti i civili del mondo e della Storia sono sempre stati vittime
sacrificali di guerre delle quali non avevano alcuna colpa, e di governanti che
decidevano e decidono tuttora sulla loro pelle e senza consultarli. Ed è proprio
per questo che sento una profonda nausea di fronte agli atteggiamenti dei tanti
falsi ed ipocriti che oggi piagnucolano pubblicamente per i morti francesi, ma
che ieri alzavano le spalle di fronte agli altri morti!
Quante volte abbiamo sentito l’immondizia comunistoide difendere
e giustificare i crimini dei loro banditi partigiani? Quante volte li sentiamo giustificare
la tragedia delle foibe con la scusa della “reazione” ai presunti torti Fascisti
e Nazisti? E quante volte abbiamo sentito l’immondizia giudeo - capitalista
giustificare immani massacri con la scusa di esportare la “democrazia” (la loro,
ovviamente) e liberare dalla dittatura (che significa sostituire i legittimi
governi degli altri Stati con burattini fedeli al padrone US-raeliano)?
Questi luridi maiali, che rappresentano le due facce della stessa
schifosissima patacca (medaglia sarebbe un complimento che non meritano), lanciano
ululati di dolore quando a morire sono i loro sodali, ma fanno spallucce quando
a crepare sono gli innocenti del campo avverso; gli americani tuonavano contro i
crimini dell’URSS, così come questi ultimi criticavano quelli dell’imperialismo
occidentale, mentre entrambi gridavano contro i presunti crimini dei Fascisti e
dei Nazisti… Ma mai nessuno ha ammesso i suoi crimini, né fatto alcuna
autocritica per questi. Persino oggi, quando tutto il mondo si dice unito
contro i crimini dei presunti integralisti islamici, si manifesta la loro
lurida ipocrisia… E per fare meglio capire quanto sto dicendo, riporto un breve
periodo tratto da un articolo del Fatto Quotidiano del 18 novembre scorso:
“Un altro attentato di Boko Haram in Nigeria, nello stesso posto dove, meno di un mese fa, aveva
dato l’assalto a una moschea. Il 17 novembre il gruppo fondamentalista islamico
legato all’Isis ha colpito una stazione per camion nella città di Yola,
nel nordest del Paese,
causando la morte di almeno 32
persone e il ferimento di altre 80. Secondo quanto riferito dalla polizia,
le vittime sono per la maggior parte venditori
o passanti.
Neanche un mese fa i Boko
Haram avevano attaccato alcune moschee,
tra cui una a Yola, uccidendo 42 persone e ferendone un centinaio. In
sei anni di guerra, i fondamentalisti hanno ucciso almeno duemila persone, in gran parte civili.
(…)
Il terrorismo aumenta ma non
in Occidente – Nel 2014 sono aumentati gli
atti di terrorismo, ma nella maggior parte si tratta di terre di
frontiera: il Medio Oriente, il subcontinente indiano e sopratutto l’Africa.
Lo testimonia il Global Terrorism Index, rapporto annuale curato dall’Università del Maryland sulla base di dati raccolti da varie organizzazioni in
giro per il mondo e ripreso oggi dai media britannici. Rapporto secondo il quale nel 2014 si è contato un
numero record di 32.658
morti nel pianeta, addirittura l’80% in
più del 2013. Chi ha commesso più atti terroristici sono i jihadisti nigerianidi Boko
Haram e i boia del cosiddetto Califfato.
Mentre le vittime si sono concentrate al 78% fra Afghanistan e Iraq
– simboli di fallimenti sempre più difficili da smentire della strategia
militare americana dell’ultimo quindicennio – oltre che Nigeria,
Pakistan e Siria.
Altri Paesi indicati come emergenti (o riemergenti) in
questa triste classifica sono Somalia, Ucraina, Yemen, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Camerun: ciascuno accreditato di un numero di vittime di
attentati e attacchi – qualificati come terroristici da alcuni dei gruppi coinvolti nell’indagine talora
anche sullo sfondo di guerre civili – pari ad almeno 500 morti all’anno (…)”
Ora, aggiungiamo a questo edificante quadretto di notizie i
recenti attentati, sempre attribuiti all’ISIS, avvenuti in Mali e Tunisia e
dopo chiediamoci quante volte abbiamo visto servizi TV strappalacrime su queste
povere vittime, quante volte abbiamo visto musicisti cialtroni proporre
concerti in memoria delle vittime, quante volte abbiamo visto calciatori
parassiti cantare l’inno del Mali, o della Nigeria, prima di una partita,
quante volte li abbiamo visti correre ad agitare una bandiera nigeriana dopo un
goal… Ve lo dico io: mai! E questo perché i maestri dell’antirazzismo, cioè
quelli che vorrebbero vederci in galera insieme a chiunque osi porre
dei limiti alla immigrazione clandestina ed all’integrazione forzata, sono in
realtà i più razzisti del pianeta, dato che non considerano affatto le vittime
innocenti dei Paesi africani, asiatici ed arabi, tanto più se di religione islamica!
Per “lorsignori” i morti occidentali e cristiani sono esseri umani,
gli altri sono semplici numeri da citare per aggiornare le statistiche. I
democraticissimi antifascisti ed antirazzisti straparlano di diritti e libertà,
ma solo per loro… Piagnucolano sulle povere vittime innocenti, ma solo per le
loro… Considerano barbari e criminali quelli che uccidono i civili, ma solo quando
sono i loro.
Del resto, la strategia è antica e ben collaudata; fateci caso: quando
il morto fa parte del nostro mondo occidentale, si indugia sul suo nome, sulle fotografie
di momenti felici, sulla famiglia, sul suo lavoro, sui funerali, e si creano
quei simpatici servizi televisivi in memoria e ricordo, conditi da insulse e
melense musichette strappalacrime… Ma quando il morto è degli altri e gli assassini
sono i “nostri”, ecco che tutto si fa vago, si spersonalizza e si usano toni
asettici e professionali; si cita la notizia nei vari TG esattamente come si
leggono le previsioni del tempo e ben se ne guardano i pennivendoli da
strapazzo dal mostrare qualche foto del defunto, o dal mostrare la sua famiglia
e gli amici piangenti…
Quante volte negli ultimi anni li abbiamo visti in azione questi
maestri della ipocrisia e della menzogna? Dagli indegni attacchi contro Stati
sovrani quali l’Iraq, la Serbia, la Siria, la Libia, passando per i piagnistei
delle Torri gemelle e dei pochi attentati subiti dall’occidente; veri e propri
genocidi definiti “danni collaterali”, a fronte di poche centinaia di vittime
che diventavano “crimini” contro l’umanità… Per non parlare dei retroscena di
questi attacchi subiti, ai quali ancora non ho fatto cenno. Eh già, perché se per
i genocidi voluti dall’occidente per la gloria di USA ed Israele i colpevoli sono
più che certi, non altrettanto si può dire per quei cosiddetti attacchi terroristici che l’occidente ha subito…
Lasciamo
perdere la dietrologia sulle Torri gemelle, lasciamo da parte il fatto che quelle torri furono evidentemente
minate prima degli attacchi, in modo da farle poi implodere su se stesse, ma chiediamoci
in particolare due cose: 1) Siamo sicuri che la verità sia proprio quella che
ci raccontano? 2) E se anche fosse così, di chi sarebbe la responsabilità della
nascita di questi movimenti terroristici, dei quali l’ISIS è oggi additato come
principale pericolo?
Riguardo al primo punto, non voglio esprimermi in questa sede, e mi limito a proporvi una
riflessione inviata da un Camerata de MFL-PSN, il quale, conscio del regime di “libertà”
nel quale viviamo, desidera restare del tutto anonimo, onde evitare problemi negli
studi e nel lavoro:
“Brevi cenni sull’attentato del 13 novembre a Parigi: A)
7 o 8 commando armati fino ai denti con mitra, bombea mano ed esplosivi,
scorrazzano liberamente per la capitale francese e compiono una serie di
attentati che coinvolgono soltanto innocenti; b) i quattro attentatori suicidi (NON
CHIAMATELI KAMIKAZE!) che si sono fatti saltare allo stadio sono esplosi all’esterno
dei cancelli, per giunta a partita in corso. Risultato: sono morti solo loro,
ad eccezione di un unico passante che é transitato vicino a uno dei soggetti. François
Hollande ha sentito giusto qualche “botto” in lontananza senza vedere un filo di
fumo. Ha abbandonato lo stadio al termine della gara; c) Per l’ennesima volta
sono stati rinvenuti intatti dei documenti, pare a fianco dei resti di due
suicidi (questa volta non si é capito se fossero falsi o meno). L’11 settembre
erano stati trovati i passaporti da qualche parte in mezzo alla strada. A
Londra come a Boston furono trovati negli zainetti dei terroristi, a gennaio
(Charlie Hebdo) li avevano dimenticati in macchina. d) In uno dei tanti servizi
speciali di questi giorni, andato in onda su La 7, si è fatto riferimento a un’intervista
del terribile Abdeslam, comparsa mi pare sulla rivista ufficiale dello Stato
Islamico. In essa il terrorista dice che le intelligence europee lo avevano in
pugno, ma Allah le avrebbe “accecate”, permettendogli di attraversare il
continente il lungo e in largo mentre progettava gli attentati. Dunque temeva fortemente
di essere catturato, ma per qualche strano motivo (che lui riconduce ad Allah)
é sfuggito da sotto il naso ai servizi segreti. Di quante e quali gravi “falle”
nella sicurezza ci parlano ogni volta i nostri cari media? E, se ciò fosse
vero, di che razza di superpotenze staremmo parlando? e) In tutti gli
attentati, dall’11 settembre 2001 ad oggi, c’erano dei terroristi noti (in alcuni
casi molto ben conosciuti) alle forze di sicurezza. Spesso erano già tutti
schedati ed avevano avuto rapporti con le autorità (es. Torri Gemelle, Mohammed
Merah a Tolosa e attentato di Boston).
Se poi ci interrogassimo sul “cui prodest” produrremmo
materiale da riempire intere biblioteche. Perciò qui limitiamoci a constatare
che ogni volta che un fatto tremendo del genere coinvolge l’”Occidente”,
assistiamo a una brusca accelerata della propaganda mainstream, la cui macchina
mediatico-scolastico-culturale é peraltro in crescita costante. Consideriamo poi
l’impatto psicologico, che provocando ulteriori shock che si sommano a quelli
ordinari, diffonde ansia, terrore e senso di smarrimento. In questo modo si
abbassano le già risibili difese razionali dell’individuo contemporaneo, che lo
rendono ancora più suscettibile alla manipolazione.
Con dosi “extra” di sermoni democratici e “dirittumanisti”
si può compattare l’opinione pubblica attorno alle istituzioni, ricordare i
presunti “valori” dell’Occidente e quanto ci è costato ottenerli (e parte il pippone
antifascista), i vantaggi della nostra in-civiltà... La fetta di opinione
pubblica refrattaria la si getta agevolmente in pasto ai santoni del complottismo
antifascista (Grillo, Giulietto Chiesa, Paolo Franceschetti, comunisti e
sinistrume assortito). Abbiamo ancora il pretesto per l’aumento delle
restrizioni e controlli sempre più invasivi sui cittadini (vedasi in Francia):
in nome della sicurezza si comprimono le libertà residuali di cui godono gli individui,
cosicché la società super-orwelliana prende sempre più forma, anche attraverso l’inasprimento
delle misure coercitive dirette. Si sprecano infine i parallelismi tra il
“nemico della civiltà” di oggi e di ieri (jihadismo e Fascismo), si rievoca
magnificamente il fantasma di Hitler (“ricordiamoci gli orrori del passato, la
libertà trionfa sempre...”). Si fomenta il clima paranoico da leso pensiero “politicamente
corretto” (es. “Sei contro i matrimoni gay? Vuoi fare come l’ISIS?”) e via
discorrendo.
E giusto per rammentare un’ovvietà, si registra un forte
incremento delle commesse militari”. (N.
M.)
Lascio al lettore il giudizio su questo sacrosanto elenco di
“dubbi” e stranezze che accompagnano sempre i presunti attentati contro l’occidente.
Ma venendo al punto numero 2, non posso fare a meno di una riflessione: il
cosiddetto ISIS è nato in Siria, ove ha approfittato dei sedicenti oppositori
del regime (in realtà i soliti delinquenti prezzolati ed armati da USA ed
Israele), successivamente si è espanso in territorio Iracheno, e negli ultimi
giorni pare essersi spostato in Libia. Ora, a meno che non siate tutti
cerebrolesi, credo che sia semplice affermare un semplice fatto: l’ISIS nasce e
prospera in quei territori dove prima c’erano Stati sovrani forti e moderni,
nei quali mai sarebbe stato consentito lo svilupparsi di cosiddetti Califfati e
movimenti terroristici integralisti, ma che guarda caso, sono stati distrutti e
rasi al suolo totalmente (Iraq e Libia), o parzialmente (Siria), proprio da quella
coalizione occidentale agli ordini di USA ed Israele, che ha fatto retrocedere
degli Stati modello al medioevo, ovvero senza un Governo degno di questo nome e
lacerati da guerre tribali che i vari Saddam Hussein, Gheddafi e Bashar al-Assad
avevano relegato nel dimenticatoio.
Da qui nasce spontanea la domanda: a chi giovano la nascita ed
il rafforzamento di certi spauracchi del terrorismo islamico? Chi ha preparato il
terreno per la loro crescita? Chi è così distratto da non vedere eserciti di
terroristi armati che viaggiano tranquillamente dai Paesi arabi all’Europa e viceversa?
Ma soprattutto, come mai quegli stessi Paesi che non hanno esitato in passato a
radere al suolo ed invadere l’Iraq e la Libia, oggi nicchiano per impegnarsi militarmente
in maniera decisa contro l’ISIS?
Infine, gusto per dare un colpo anche a certi ridicoli
estremisti di destra europei, che straparlano di immigrazione, è a malapena il
caso di fare notare che tutti quelli coinvolti negli attentati di Parigi sono cittadini
francesi e belgi, con buona pace delle teorie che vedono nei clandestini che sbarcano
in Italia degli aspiranti terroristi
arrivati per colpirci.
Quindi, miei cari italioti benpensanti con la lacrimuccia facile
e sempre pronti a blaterare di superiorità occidentale, fatevi un bell’esame di
coscienza e provate e rimettere in moto quel cervelletto oramai sopito da
troppi anni.
Di Carlo Gariglio - Segretario Nazionale del Movimento Fascismo e Libertà
Di Carlo Gariglio - Segretario Nazionale del Movimento Fascismo e Libertà
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