Diciamo la verità: guardando la vita politica italiana, e la bagattelle di questi ultimi giorni, viene da chiedersi se l'attuale classe politica che dirige questo disgraziato Paese (non è più una Nazione) non stia sperimentando volontariamente la pazienza degli italiani. E' probabile che si chiedano: quanto in la' possiamo spingerci, prima che si incazzino definitivamente?
Annullare la parata del 2 giugno sarebbe stato un atto non solo politicamente rilevante, ma anche una azione di buon senso e di serietà: per una volta politica e buon senso sarebbero andate a braccetto, di comune accordo. Invece lo sgherro rosso che pomposamente si fa definire "Presidente della Repubblica" non vuole rinunciare alla sensazione di celebrare la sua, di Repubblica: quella nata dall'invasione del suolo patrio, da una vergognosa e ignobile sconfitta militare, dalla incredibile trasformazione dei vigliacchi e degli assassini in eroi e degli eroi in criminali. Ma anche a prescindere da questo, annullare questa parata avrebbe significato non solo un gesto simbolico, in segno di affettuosa vicinanza alle popolazioni colpite dallo spaventoso terremoto dell'Emilia e dintorni; avrebbe anche permesso di stornare le risorse dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri etc. sulle zone colpite dal sisma. E' stato lo stesso sindacato dei Vigili del Fuoco a richiedere espressamente di non partecipare alla parata e di essere invece inviato nei luoghi dei terremotati. Richiesta non accolta. Napolitano ha detto che la parata si terrà, ma in maniera sobria... Come se, terremoto permettendo, vista l'attuale situazione economica in cui versa l'Italia e non solo, sarebbe stato moralmente giustificabile uno sperpero di denaro pubblico per una inutile manifestazione. Non c'è limite al peggio: questo Presidente della Repubblica non ha umanità, non ha dignità, è politicamente ed umanamente disgustoso, ben oltre i limiti della decenza.
Eppure Napolitano non sarebbe stato certamente il primo: nel 1976 il governo annullò la parata del 2 giugno in segno di solidarietà alle vittime del terremoto che aveva colpito poco tempo prima il Friuli. Nessuno ebbe qualcosa da obbiettare.
Ma se fino ad adesso ci siamo limitati ad esprimere una opinione molto diffusa nel web e in buona parte della società civile, ciò che stiamo per dire è più controcorrente, in piena tradizione Fascista.
Se deve essere annullata la parata del 2 giugno perché costituisce un inutile e vergognoso spreco di denaro pubblico, che dire del Gay Pride che si terrà a Bologna il 9 giugno? Cosa sia il Gay Pride lo sa bene chiunque non abbia ancora riciclato il proprio cervello: una disgustosa pagliacciata di decerebrati che si sollazzano al ritmo di musiche demenziali, vestiti come dei clowns. Attenzione: diciamo decerebrati e pagliacci non in quanto omosessuali. Sappiamo bene che tutti gli omosessuali onesti, e in Italia ce ne sono tanti, sono disgustati quanto noi dall'essere rappresentati da gentaglia simile, il cui unico scopo è quello di provocare e di schifare chi non sia altrettanto disgustoso.
Anche gli omosessuali dell'ArciGay - principali organizzatori della manifestazione - avrebbero potuto dimostrare sensibilità annullando la "loro" parata. Così non è stato. Il sottoscritto non capisce perché ci si indigni per il mancato annullamento della parata del 2 giugno, ma non del GayPride del 9 giugno, che non è nemmeno la celebrazione di una festa nazionale, ma una manifestazione in cui una minoranza di perversi e pederasti vuole imporre alla restante cittadinanza un qualcosa che si vuole spacciare come "normale" e che invece si vive all'insegna della trasgressione e dell'eccentricità più assoluta. Ma del resto che cosa aspettarsi di diverso da quelli dell'Arcigay, che prima ci inviano decine e decine di inviti alle loro manifestazioni, sperando di provocare qualche rabbiosa reazione dei cattivi Fascisti e poi, quando rispondiamo cortesemente e affermativamente al loro invito, rimangono a bocca aperta come degli imbecilli e ci scongiurano di non presentarci?
Insomma: tra comunisti e omosessuali c'è ben poco da stare allegri.
Ma ho un sogno. Sogno una Roma che domani sia deserta, con quel criminale di Capo dello Stato che guarda il massone Goldman Sachs affianco e si chiede: ma dove sono finiti tutti? Una Roma listata a lutto: persiane sprangate, negozi chiusi, mezzi pubblici fermi il tutto immerso nel più assoluto silenzio e desolazione, le telecamere che non hanno alcuna folla da inquadrare, i giornalisti che non sanno chi intervistare.... Ho lo stesso sogno per Bologna, il 9 giugno: i carri dei pagliacci sfilano chiassosi ed irritanti in mezzo a strade vuote, deserte. Pagliacci di Roma o pagliacci di Bologna, restano sempre dei pagliacci. Che almeno rimangano soli nel loro squallore.
3 commenti:
come sempre i tuoi pensieri sono oro che cola! in questa valle di lacrime e infamità generiche. ove uno stato non più legittimato dal popolo ma dai tecnocrati della banca europea e mondiale. ci porterà alla rovina, e come scrisse qualcuno! NOI IN PIEDI IN MEZZO ALLE ROVINE!
Manfuso Rino.
Cosa ancora più grave il Gay Prede che si terrà a Viareggio il 09/07/2012 luglio, finanziato dalle Regione Toscana e dalla Provincia(LU) .
Grazie Rino...
Oddio... addirittura finanziato con soldi pubblici? Si vergognano un po' anche loro visto che non ne ho avuto alcuna notizia!
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