Chiariamolo subito, giusto per non generare fraintendimenti: chiunque sappia che cosa significhi difendere delle idee con la propria pelle non può non chinare il capo in segno di rispetto davanti alla morte di Vittorio Arrigoni. Chi sceglie coerentemente di seguire una strada, e a maggior ragione lo fa faccia in avanti, senza nascondersi dietro paraventi politicamente corretti, va stimato e onorato come un Uomo.
Vittorio Arrigoni, indubbiamente, sapeva che cosa significava metterci la faccia. Ed era diventato talmente sgradito ai suoi nemici sionisti che era stato non solo diverse volte arrestato, ma era finito addirittura in una molto poco simpatica lista di un sito internet, di cui mi occupai a suo tempo, (
www.stoptheism.com) che incitava pubblicamente alla sua uccisione. Insieme a lui, in questo sito figuravano decine e decine di manifestanti filopalestinesi descritti come veri e propri bersagli, da indicare generosamente ai democratici obbiettivi di Sion. Ma questa lista, evidentemente, non turba i sogni democratici di Gad Lerner, Fiamma Nirenstein e compagnia aberrante, sempre pronti a gridare contro l'antisemitismo quando qualcuno ha l'ardire, invece, di copiare e incollare sul suo blog una lista di professori essi stessi dichiaratisi esplicitamente filosionisti (e, sia detto per inciso, nessuno incitava ad utilizzarli comee scudi umani, al contrario dei "democratici" sionisti e dei loro lacchè di stoptheism.com).
Questo è il simpatico avvertimento di Israele, che si prepara ad accogliere "democraticamente" i manifestanti che cercheranno, fra qualche settimana, di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari. Il messaggio dello Stato pirata è fin troppo chiaro: se vi avvicinate, vi facciamo fuori. Hanno capito, del resto, che la soglia di sopportazione dell'occidente nei confronti dei loro crimini è ancora molto alta da raggiungere.
Detto tutto ciò, però, non mi sento di condividere in pieno coloro che, anche nella cosiddetta area, omaggiano Vittorio Arrigoni quasi come un camerata, uno di noi, un soldato al quale anche i fascisti devono onori e tributi. Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra. Arrigoni era uno per il quale il peggior insulto che si potesse fare agli israeliani era definirli "fascisti". E faceva parte di una parte politica, quella dell'estrema sinistra, che ha più volte dimostrato di aderire alla questione palestinese per questioni di mera e bassa politica, e non certamente per slancio ideale. Qualcuno si è forse dimenticato l'appello filopalestinese che diverso tempo fa fummo invitati a sottoscrivere, e dal quale fummo ignobilmente cancellati solo perchè ci presentammo come Movimento Fascismo e Libertà? O forse qualcuno si è già dimenticato le aggressioni verbali e fisiche che tutti, più o meno, abbiamo subito in quest'ultimo periodo, cominciando da un guitto d'avanspettacolo che da un palco incitava la folla al linciaggio dei militanti del MFL e finendo con la gambizzazione di Antonini, di qualche giorno fa?
Se la stessa cosa fosse successa ad uno di noi, di crepare in qualunque modo, come minimo sarebbe stata indetta una manifestazione di festeggiamenti. Se uccidere un fascista non è reato (qualcuno mi porti la notizia di una aggressione contro fascisti o presunti tali che si sia conclusa con una qualche condanna), figuriamoci esultare pubblicamente per la sua morte!
Onoriamo l'Uomo, ma fermiamoci lì. Rimaniamo con i piedi per terra, senza fare come i comunisti, alla continua e disperata ricerca di eroi. I nostri sono lì, puri e immacolati, e, almeno per ora, non credo che ce ne servano altri.
2 commenti:
http://1956controstoria.blogspot.com/2011/04/onoriamo-luomo-arrigoni-ma-senza.html
mi son permesso di aggiungere un breve cappello...
Ci sta tutto: chiaro e conciso!
Nobis!
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