Se non la capite nemmeno così abbiamo delle brutte notizie per voi.
sabato 13 febbraio 2021
venerdì 12 febbraio 2021
Questa Nazione deve essere distrutta e ricostruita daccapo
Come volevasi dimostrare. Come era fin troppo facile prevedere.
L’Italia viene “salvata” da coloro che le hanno stretto il cappio intorno al collo, solo per poter staccare meglio i piedi da terra. I soldi del MES, più di 200 miliardi, facevano troppo gola: l’accordo, tra i traditori della Nazione, andava trovato a tutti i costi, e poco importa se per ripagare questa enorme montagna di soldi ci attendono anni di povertà, di tagli alla spesa pubblica, di tasse ancora più esose ed esorbitanti. Eccoli, quindi, tutti insieme: Partito Democratico, Cinque Stelle, Lega, Forza Italia, solo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni a giocare il ruolo dell’opposizione (del resto, nella tragedia, ognuno ha il suo ruolo).
Luigi Di Maio agli Esteri, per portare le sue figure di merda – tra congiuntivi ignorati e nomi di Capi di Stato esteri completamente sballati (Ci Jinping chiamato confidenzialmente “Ping”, davanti ad una stampa che a fatica tratteneva le risate) – anche oltre confine; la Lamorgese ancora Ministro dell’Interno, per poter continuare a fare esattamente ciò che un Ministro dell’Interno, tradizionalmente, non fa: permettere l’invasione dei confini da parte di centinaia di migliaia di parassiti africani all’anno; Roberto Speranza rimane esattamente lì dove lo abbiamo lasciato, al Ministero della Salute: l’unico Ministro che è riuscito nell’impresa di scrivere un libro (poi ritirato in fretta e furia dalle librerie) in cui viene espressamente dichiarata l’incapacità propria e del proprio Governo di gestire il problema Covid19; Vittorio Colao, Ministro alla Transizione Digitale (qualunque cosa questa voglia dire), grande alfiere della finanza massonica e sovranazionale.
Nient’altro che un Governo misto di tecnici-camerieri (chiamarli politici sarebbe troppo lusinghiero, pur col turpe significato che il termine “politica” ha assunto in Italia) che disintegrerà ancora di più l’economia della Nazione, messa nelle mani di un banchiere massone, che la farà a tocchetti per servirla su un piatto d’argento alla Markel, a Macron, alla Von der Leyen.
martedì 9 febbraio 2021
Non siamo nelle favole: il drago non è stato sconfitto, ma siede a Palazzo Chigi
Ormai la democrazia della Nazione è stata definitivamente affossata, posto che questa Repubblica nata da una accozzaglia di mafiosi, massoni e puttane ne abbia mai avuto anche solo un briciolo.
Le normali procedure parlamentari sono letteralmente saltate: un personaggio straniero – da sempre espressione dei poteri forti e dell’Europa, viene investito Presidente del Consiglio per sporcarsi le mani nel nome dell’austerity e dello spread; lo scopo? Svendere la sovranità italiana, distruggere la Nazione e farne tocchettini da poter poi portare su un piatto d’argento alla Francia, alla Germania, ai poteri sovranazionali.
Chi meglio di Mario Draghi per fare il lavoro sporco? Il massone già a capo della BCE, che si è ripetutamente espresso a favore della cessione all’Europa di pezzi della sovranità nazionale italiana, l’uomo del Britannia – la nave della Regina d’Inghilterra dove, nel 1992, venne deciso di avviare la privatizzazione dell’Italia e la svendita dei suoi gioielli industriali e statali – è l’uomo giusto al posto giusto per concludere quello che un altro criminale massone, Mario Monti, aveva iniziato.
In questo ridicolo teatrino tutti scalpitano per un pezzettino di torta. Che sarà anche bella grande: 200 miliardi di euro del MES e del Fondo di Recupero Europeo che l’Italia potrà risarcire solo con tagli consistenti alla spesa nazionale e tasse da lacrime e sangue alle partite IVA ed agli imprenditori, gli unici che in Italia ancora riescono a produrre qualcosa. Solo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni rimane all’opposizione: anche Matteo Salvini sta seriamente pensando di andare a testa bassa dal massone sovranazionale per avere qualche tozzo di pane. Così tutti giocano il loro copione: il Governo di unità nazionale imbarcherà anche la Lega sovranista, a braccetto con Partito Democratico e Cinquestelle – cioè coloro che il capo politico della Lega, Salvini, appunto, stanno cercando di sbatterlo in galera – e la Meloni giocherà il ruolo di opposizione.
Dagli italiani nessuna risposta: un anno di terrorismo mediatico e di impoverimento totale hanno creato una massa di disgustosi falliti ipocondriaci, che spacciano il loro fancazzismo e i loro deliri mentali per senso civico – “Chiudete tutto!”, “Vietate gli assembramenti!”, “Denunciate chi fa il cenone di Natale con i genitori anziani!” – mentre intere categorie di imprenditori sono state letteralmente eliminate e messe in ginocchio.
Siamo cresciuti idealisti e sognatori: nelle nostre favole il cavaliere senza macchia e senza paura, dopo una prova di crescita fisica e morale, alla fine uccideva il drago, tra le acclamazioni della popolazione. Guardiamo costernati la realtà: il drago ha vinto, e siede a Palazzo Chigi.
Quello che si prospetta è uno scenario da incubo: la Nazione è stata commissariata, le prerogative democratiche e parlamentari sono state sospese per macinare quel che resta del tessuto economico italiano e trasformarlo in succulenti bocconcini da servire in Europa.
Se siete credenti pregate, se siete Fascisti lottate, anche se ciò fosse solo il mantenere in Sé un proposito di ribellione.
Tutto crolla, e non ci resta che questo. Non sappiamo cosa altro consigliarci, e consigliarvi.
mercoledì 27 gennaio 2021
Giuseppe Conte si è dimesso, ma ha dalla sua parte la massoneria internazionale
Il pagliaccio bastardo in giacca e cravatta si è dimesso, ma non c’è granché da esultare. Cercherà nuovamente un terzo Governo, con lui stesso come Presidente del Consiglio, ovviamente. Tutto pur di non andare a casa, tutto pur di non consegnare la Nazione alla destra, netta maggioranza sia nei gradimenti della popolazione, sia nei consigli regionali (15 su 20).
Dalle reazioni che si percepiscono a caldo, qua e là, emerge come il terrorismo mediatico abbia funzionato alla perfezione, trasformando buona parte degli italiani in una massa di ipocondriaci rincoglioniti che acclamano a gran voce il loro stesso carnefice. Parliamo di un Presidente del Consiglio che è riuscito a fare quello che nemmeno ad un Benito Mussolini in tempo di guerra era mai passato per la testa: ridurre l’Italia sul lastrico, disintegrarla economicamente, reprimere le libertà individuali e di spostamento dei cittadini, il tutto con l’approvazione dei potentati europei e della massoneria internazionale.
Relativamente al ruolo di quest’ultima è necessario fare qualche accenno. Il 12 gennaio, a Cartabianca della Berlinguer, va in scena un siparietto rivelatore tra Paolo Mieli, Massimo Cacciari e Gad Lerner. Si discute, ovviamente, della tenuta del Governo Conte: dovrebbe andare a casa? Restare? Si dovrebbe fare un terzo Governo Conte? Interviene Paolo Mieli: “Nemmeno per sogno: Conte è invincibile”. In che senso “invincibile”?, gli chiede Cacciari. “Conte ha in se una energia forte, qualcosa che sfugge…” Mieli abbozza il sorrisino di chi la sa lunga, ma non può dire più di tanto. Interviene Gad Lerner a spiegare il mistero: dietro Giuseppe Conte agirebbe, nell’ombra, “una massoneria trasversale, che ha riferimenti interni ed internazionali”. Chi conosce la Massoneria ed il potere che essa esercita ininterrottamente, a livello mondiale, da trecento anni a questa parte, saprà spiegarsi meglio il perché questo Signor Nessuno sia al potere da anni, pur senza essere mai stato eletto, e pur portandosi appresso una scia di errori e di incompetenza – una Nazione disastrata, ben oltre l’orlo della recessione economica, con danni psicologici elevatissimi causati alla popolazione da un blocco totale di un anno che non ha impedito all’Italia di avere il più alto numero di morti al mondo dopo l’Argentina – che non hanno eguali nella Storia d’Italia.
Qualche giorno dopo è Massimo Giannini, direttore de La Stampa, a fare delle rivelazioni clamorose ed inedite, che in una Nazione civile avrebbero acceso un dibattito infuocatissimo, e che invece, in Italia, sono passate pressoché sotto silenzio. In un suo articolo di qualche giorno fa pubblicato su La Stampa, Giannini ci rivela che dietro Giuseppe Conte opererebbero, trasversalmente, forze occulte della massoneria e dei servizi segreti: due poteri formidabili e temibilissimi, il secondo dipendente direttamente dal primo, che agirebbero per un eventuale terzo Governo Conte. Sempre più probabile, a questo punto. Si imbarcherà perfino Matteo Renzi, dandogli qualche ministero in più per non fargli rompere troppo le balle, e li vedremo tutti insieme: Cinque Stelle, Partito Democratico, Italia Viva, tutta la sinistra più o meno estrema, più almeno una decina di voltagabbana presi dagli altri schieramenti partitici (in Italia i traditori ed i panciafichisti non mancano mai). Il collante di questa armata Brancaleone? Il terrore delle elezioni, che cercheranno di rimandare fino all’inevitabile, e posti di potere e prebende. Ad avvallare questa vergognosa pagliacciata? Sergio Mattarella. Del resto parlavamo o no di massoni e traditori dell’Italia?
venerdì 4 maggio 2018
M.M. Shahria intervista Carlo Gariglio
Le persone che credono nel sistema politico democratico credono che il fascismo sia un cattivo sistema politico e che non sia accettabile. Perché credono in questo modo?
Qual è la tua posizione sull’Islam?
Pensi che dovrebbero esserci alleanze tra fascisti come quelli di MFL-PSN e del mondo musulmano / arabo in futuro? E perché?
C’è stata un’alleanza tra il fascismo, il socialismo nazionale e vaste parti del mondo musulmano fino alla fine della seconda guerra mondiale. Sembra che i fascisti e i partiti socialisti nazionali oggi abbiano dimenticato questa alleanza? Perché?
Pensi che l’Islam sia il più grande nemico dell’agenda massonica / satanista? se credi questo perché e come l’Islam sia diventato il più grande e (ultimo?) nemico del programma massonico / satanista?
Come descriveresti l’attuale situazione politica ed economica all’interno dell’Unione europea?
Molti nel mondo musulmano descrivono l’Europa in un processo di declino morale. Ad esempio la promozione e la pubblicità di diritti gay, aborto, il cosiddetto femminismo. Qual è la tua opinione su questi problemi?
Il mondo musulmano è attualmente in uno stato di incertezza e di lotte intestine, persino guerre civili. Quali pensi che siano le cause di questo? C’è una via d’uscita da questa situazione?
Internazionalmente islam e musulmani sono visti come terroristi. Perché pensi che sia così e pensi che sia giustificato ritrarre i musulmani come terroristi?
Abbiamo notato nel mondo musulmano che i partiti politici fascisti insultano costantemente l’Islam? Perché stanno facendo questo?
MFL-PSN collabora con qualsiasi Chiesa istituzionalizzata e qual è l’opinione di MFL-PSN sulla Chiesa come istituzione mondana?
I musulmani Rohingya vengono rapiti ed espulsi dal loro paese dal governo del Myanmar. Segui questo conflitto nelle notizie o fa rapporto su MFL-PSN nei suoi canali di notizie? Come vedi la domanda?
Come spiegheresti l’attuale governance democratica in tutto il mondo e cosa sarebbe diverso per il mondo se in particolare l’Occidente fosse governato dalle amministrazioni fasciste?
Infine, qual è il tuo messaggio nel mondo musulmano?
giovedì 17 agosto 2017
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei
Vi chiederete il perché di questa ardita citazione, e spiegarlo è davvero semplice.
Si usa dire che Alice nel paese delle meraviglie sia un capolavoro del nonsense e nulla è più calzante del concetto di nonsense per riassumere i toni di quanto mi pare di poter tranquillamente inferire da alcune recenti esternazioni di Enrico Mentana.
Vedere un numero sempre maggiore di persone ed ONG indagate per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, laddove il solito Mentana era notoriamente in prima linea, fino al giorno prima, nel conferire patente d'ignoranza e complottismo a chiunque osasse sollevare dubbi sull'operato delle medesime, deve (o almeno dovrebbe) evidentemente indurre a qualche seria riflessione.
Ma il “nostro” Mentana sembra aver preferito glissare su tali (opportune) riflessioni, finendo per rimandare l'immagine di un giornalismo improntato alla faciloneria nonché ad una estrema fiducia in una presunta “memoria corta” dei lettori, con un intuibile risultato tragicomico, al pari di numeri da circo ove il buffo funambulo passeggia senza rete a dieci metri dal suolo ma, cadendo da sprovveduto quale è, non paga la sua imprudenza sulla propria pelle, bensì resta illeso perché a parargli il colpo c’è il povero fesso di turno, rappresentato purtroppo, in questo caso, dal popolo italiano tutto.
Peccato: in un'Italietta in cui nessuno sembra mai voler ammettere i propri errori, il fatto che un giornalista con un certo seguito facesse doverosamente pubblica ammenda (se non altro per il fatto di avere, per mesi, risposto in termini spesso offensivi ed inopportuni a chiunque non concordasse con lui) sarebbe stato,forse, un esempio per tanti.
Tuttavia, prendiamo altrettanto doverosamente atto del fatto che, a quanto si deve a questo punto constatare, la tendenza non sia questa e che dopo aver preso qualche clamoroso granchio, la cosa migliore per far dimenticare a tutti al più presto la figura barbina rimediata, sia semplicemente cambiare argomento.
E tra gli argomenti con i quali gettare fumo sugli occhi agli astanti nella maniera più rapida ed efficace possibile, indovinate un po' quali figurano?
La risposta ad una simile domanda è ormai diventata talmente ovvia da poter essere taciuta: ed infatti tacerei, se non fosse per il fatto che, nel passare dalla difesa a spada tratta delle ONG alla ormai trita e ritrita manfrina pseudostorica sul nazifascismo (citato per giunta, come vedremo, in contesti del tutto inopportuni) al buon Enrico pare siano sfuggiti una serie di elementi dei quali io ritengo, invece, che i lettori debbano essere messi a conoscenza.
Se nel celebre romanzo di Carroll il Gatto poteva affermare, rivolto ad Alice, che “se cammini abbastanza, da qualche parte arriverai di sicuro”, io devo prendere atto di non essere del tutto in grado di comprendere dove Enrico Mentana voglia, esattamente, arrivare.
Non bastava una sua esternazione risalente all'ultima decade di Luglio nella quale aveva il cattivo gusto di accostare il revisionismo del “mai avvenuto olocausto”, per citare la chiara e concisa espressione utilizzata dal mio Segretario Nazionale Carlo Gariglio, alla negazione dello sbarco sulla luna e similari, non bastava evidentemente mettere fenomeni ed opinioni del tutto differenti in un medesimo calderone (liquidato genericamente come “cospirazionismo”, secondo quello che è evidentemente l'unico modulo argomentativo usato dal Mentana), perché c'è dell'altro.
Prima di passare all'altro, tuttavia, vorrei limitarmi a far presente al Sig. Mentana che il revisionismo storico non è “cospirazionismo” e non può essere liquidato come tale.
Non lo fanno gli storici sterminazionisti, i quali piuttosto da decenni si affannano a rigirare le carte in tavola per tenersi al passo con i ricercatori revisionisti, che spesso vengono altresì citati in opere di storici non revisionisti.
Tuttavia, se egli ritiene di poter fare una affermazione tanto perentoria e categorica, conferendo di fatto ed in maniera neanche troppo celata, come suo solito, patente di ignoranza, creduloneria e stupidità a chiunque la pensi diversamente da lui, vorrei invitarlo ad un pubblico dibattito sull'argomento: d'altro canto, posto che nessuno di noi due è uno storico, certamente si partirebbe ad armi pari, sulla base delle rispettive letture, o almeno vorrei augurarmelo.
Meglio, vorrei augurarglielo: perché se ho trovato di cattivo gusto il suo accostamento, troverei vieppiù di pessimo gusto l'eventualità che il caro Mentana, prima di provvedere ad una affermazione tanto apodittica, non avesse mai letto, a differenza della scrivente, un singolo testo revisionista, circostanza sulla quale, se non posso sciorinare alcuna certezza, mi sia perlomeno concesso di esprimere forti sospetti.
Bene, giacché io ritengo che prima di avere l'ardire di contestare qualcosa, per giunta in termini tanto categorici, la si debba quantomeno conoscere, mi aspetterei infatti, in un mondo ideale, che il signor Mentana conoscesse a menadito tutte le pubblicazioni revisioniste: certa che la mia aspettativa sarà smentita, se non altro per una questione di cortesia, rinnovo comunque il mio invito di cui sopra.
Ma vi è un'altra e più recente perla di Mentana sulla quale mi pare valga la pena soffermarsi.
Dal momento che non vorrei aver frainteso nulla, mi permetto di riportare paro paro la sua affermazione, affinché i lettori possano da sé provvedere a verificare se ne danno la mia stessa interpretazione.
Ieri, nello stesso giorno in cui il TG5 dedicava la sua “copertina” alla bislacca teoria secondo la quale sarebbe la calura estiva a spingere al “neofascismo” (giuro: non sto inventando nulla, se non altro perché mai e poi mai potrei vantare una simile fantasia), esattamente alle ore 8:11, il Mentana, dal suo profilo Facebook, ci deliziava con la seguente esternazione:
“Se il capo della più grande democrazia occidentale mette sullo stesso piano razzisti e antirazzisti siamo ufficialmente entrati in un tempo buio. Se nel paese che ha determinato la sconfitta di Hitler agitare una bandiera nazista è un atto identitario accettabile per i sostenitori del presidente, vuol dire che i nostri valori sono per la prima volta a rischio.”
Il riferimento è rivolto, ovviamente, ai recenti fatti che si stanno svolgendo negli USA.
Ora, non vorrei infierire oltre il necessario facendo sommessamente notare che, si apprende già sui sussidiari di quinta elementare, ben più determinante degli USA sulle sorti della Seconda Guerra Mondiale fu con ogni probabilità la battaglia di Stalingrado (e, più genericamente, il fronte orientale, ove si registrò il maggior numero di perdite per la Wehrmacht), anche se alla "più grande democrazia occidentale" va certamente riconosciuto l'infelice status di unica nazione al mondo ad aver sganciato un'atomica su civili inermi, mi chiedo se il novello paladino della memoria a targhe alterne che s'indigna e s'agita alla vista di una bandiera nazionalsocialista, sia a conoscenza di alcuni semplici dati di fatto.
Non è questa, o perlomeno non oggi, la sede per entrare nel merito dei recenti fatti statunitensi, in quanto ne verrebbe fuori un articolo troppo lungo, ma non posso comunque non chiedermi se Mentana abbia visto alcune delle foto degli alfieri, a suo modo di vedere probabilmente, dell'antirazzismo che manifestavano “pacificamente” (con tanto di spranghe e volto coperto) contro chi si opponeva alla rimozione della statua del generale Lee.
Viste in quest'ottica, francamente, mi pare che le parole di Trump (sul quale ho sempre avuto un'opinione negativa, peggiorata e rinsaldatasi dopo il pretestuoso attacco alla Siria), tese -immagino- a condannare la violenza ex se, da chiunque promanante, siano improntate a nulla più che ad un elementare buon senso- quello che spesso manca al giornalismo italiano.
I “tempi bui”, i “valori a rischio” e gli altri spauracchi impudentemente agitati da Mentana, di per sé, non meriterebbero neanche un commento, tanto paiono intrisi di retorica di infima lega e luoghi comuni.
Ma qualcosa deve essergli invece necessariamente comunicata: Mentana, con la sua affermazione, sembra mostrare la convinzione, peraltro comune a molti, che gli USA abbiano combattuto la Seconda Guerra Mondiale in chiave antirazzista (perché proprio questo a me sembra di inferire, tra le tante castronerie, da quanto scrive).
Gli USA, benemeriti portatori di "democrazia" a buon mercato, avrebbero combattuto nientepopodimeno che contro il razzismo del Terzo Reich!
In realtà, per comprendere come ben altri siano stati i motori della Seconda Guerra Mondiale basterebbe leggere qualche libro, ad esempio "L'ordinamento economico nazionalsocialista" di René Dubail ma, perché no, se letto cum grano salis potrebbe rivelarsi molto utile anche "La colpa fu tutta tedesca? Storia delle responsabilità americane nello scoppio della seconda guerra mondiale", di Charles Austin Beard, uno dei più noti storici statunitensi del secolo scorso.
Oggi, giorno in cui ricorre il trentesimo anniversario della morte, o meglio, per chi preferisce utilizzare i termini più aderenti alla realtà dei fatti, dell'omicidio di Rudolf Hess, sarebbe tra l'altro un'occasione particolarmente propizia per cominciare ad interrogarsi.
Ma al di là delle cause della Seconda Guerra Mondiale mi sono chiesta se, nel parlare degli USA, della “più grande democrazia occidentale”, Mentana avesse davvero in mente gli stessi USA che conosco io, cioè quelli che hanno avuto leggi razziali (davvero tali, senza deroghe di sorta, a differenza di quelle italiane e tedesche, ma questo è già stato spiegato compiutamente da Carlo Gariglio in un suo articolo, al quale rimando: http://lavvocatodeldiavolo.biz/?p=47) fino agli '70 o quasi.
Infatti, forse Mentana non ne è a conoscenza, ma è certamente del 1967 una pronuncia della Corte Suprema che dichiarò incostituzionale una legge della Virginia nota come "Racial Integrity Act" (risalente al 1924 e dichiarata incostituzionale, appunto, nel 1967).
Parimenti, sono stati gli USA, “la più grande democrazia occidentale”, ad aver notoriamente attuato fino alla metà degli anni '80 una politica conciliante nei confronti dell'Apartheid in Sudafrica (anche quello non prevedeva nessun tipo di deroga).
E, volendo restare sulla falsariga del titolo “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, si potrebbe anche provare a spiegare al signor Enrico Mentana quale fosse la configurazione politica del Sudafrica, Stato certamente amico degli USA, fino al 1993: anche senza scomodare l'Apartheid, era previsto un Parlamento tricamerale configurato su basi meramente razziali.
La prima delle tre Camere era riservata ai bianchi, ed aveva i poteri più estesi, tra i quali l'elezione del Presidente della Repubblica, le altre due, con poteri decisamente inferiori, erano assegnate rispettivamente ad asiatici e meticci.
Nessuna rappresentanza politica era invece riservata all'etnia bantù, la quale pure, nelle aree urbanizzate, era la più numericamente consistente.
Dunque, se Mentana ritiene che gli USA o i suoi amici possano e/o debbano impartire lezioni di antirazzismo a chicchessia, temo sia proprio fuori strada.
Forse, il signor Mentana, farebbe meglio ad impiegare un po' del molto tempo che passa su Facebook a “blastare” (termine che, nella neolingua 2.0, dovrebbe significare qualcosa come “sbeffeggiare pubblicamente”) i poveri “Webeti” (altro termine in neolingua, stavolta coniato dallo stesso Mentana: non credo necessiti di spiegazioni) rei di non pensarla come lui, su qualche libro di Storia.
Anche revisionista, magari, così potrà certamente accettare il mio caloroso invito al dibattito.
Prima di congedarmi, mi preme tuttavia un'altra precisazione: al di là di ciò che si possa pensare in merito ai fatti di Charlottesville ed ancor più ai fatti all'origine del “casus belli” (personalmente, vorrei solo dire che l'abbattimento di statue e la sistematica cancellazione della Storia mi ricorda nulla più e nulla meno che alcune gesta dell'Isis), i “suprematisti bianchi” statunitensi, perlomeno nel loro nucleo centrale, sono antifascisti e antinazisti.
Penso che, d'altronde, la cosa sia ben chiara anche a livello meramente estetico dal cappuccio bianco (massonico) del Ku Klux Klan.
Davvero è concepibile che un opinionista che ha il potere di incidere in maniera forte sulla formazione della cosiddetta “opinione pubblica” non sia a conoscenza dei semplici fatti qui riportati (i quali, comunque, sarebbero facilmente appurabili da chiunque)?
A questo punto, più che nel mondo creato da Carroll, mi pare infatti di trovarmi in una nota fiaba di Andersen, “I vestiti nuovi dell'imperatore”: fiaba nella quale il sovrano, ingannato da due astuti truffatori che fingono di tessere abiti splendidi visibili soltanto ai più intelligenti, si ritrova a sfilare nudo per le vie delle città, senza che i più abbiano il coraggio di affermare l'ovvio.
Alla fine, solo un bimbo non riesce a trattenere una divertita esclamazione: “Il Re è nudo!”
Ma, pur di fronte alla voce della verità, anche a quel punto l'imperatore preferisce continuare tronfio la sua parata in mutande...
martedì 9 maggio 2017
Elezioni francesi: ha vinto la Massoneria
