Come i più affezionati lettori tra
voi sapranno, Fascismo e Libertà non è presente su Facebook o, quando ciò
accade, la nostra pagina rimane attiva per pochissimo tempo. Il motivo è presto
detto: dopo qualche mezz’ora dalla sua creazione, la pagina viene rimossa unilateralmente
da Facebook, indipendentemente dai contenuti. Insomma: sul sito di Zuckerberg
non ci possiamo stare, ed anche provare a creare un nostro spazio è solo una
inutile perdita di tempo.
Ogni volta che qualcuno di noi è stato
silenziato o messo a tacere (profili bloccati, pagine eliminate, limitazioni al
proprio profilo anche in seguito alle segnalazioni più demenziali) attorno a
noi abbiamo sentito solo applausi: “Dove non arriva la legge italiana arriva
Facebook!”, “Facebook fa quello che dovrebbero fare i giudici italiani, cioè
far rispettare la Costituzione!” (e vaglielo a spiegare a questi disadattati
che non violiamo la Costituzione, per quanto ciò possa sembrare
contraddittorio), e via dicendo. Ora Facebook, e con lui Instagram, ha
censurato una intera parte politica, vale a dire quella dei repubblicani e del
Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la cosa davvero scandalosa è che
nessun giudice americano si sia alzato in piedi per contrastare il fatto che un
sito internet, gestito da una organizzazione privata, decida chi possa e chi
non possa avere voce in capitolo. Quando i trumpiani hanno provato a spostarsi
su Parler, un sito internet simile a Facebook ma ben meno conosciuto, è stato
Google ad impedire a Parler di essere ospitato sui server di Google Play, e
sembra che Apple stia pensando una soluzione simile per il proprio sistema
operativo. Con un solo colpetto di mouse centinaia di migliaia di attivisti,
politici, scrittori, militanti pro-Trump sono stati messi a tacere, e la loro
socialità virtuale è stata completamente azzerata. Il tutto tra gli applausi
degli antifascisti, senza che nessuno abbia detto un “ma”.
Provate a pensare a cosa potrebbe
significare questo in un mondo in cui la moneta contante è abolita e le
transazioni economiche avvengono solo virtualmente: basterà un “Invio” sulla
tastiera per non saper più come mangiare, il nostro conto corrente portato a “zero”.
Di più: con qualunque apparecchio della nostra vita sempre connesso ad internet
(il 5G serve proprio a questo: a gestire decine di miliardi di operazioni internet
e enormi flussi di dati) smetteremo letteralmente di essere uomini. Non potremo
più mettere in moto la nostra automobile, aprire la porta di casa, benché meno
utilizzare il nostro telefono cellulare. Completamente eliminati dalla vita
sociale ed economica, allo stesso identico modo in cui, con pochi colpetti, decine
di migliaia di persone che non sono conformi al politicamente corretto (noi
primi tra tutti) ora sono stati eliminati da Facebook.
Vi rendete conto di quanto questi
personaggi siano ben introdotti nelle sale del potere, e di quanto siano ben
consapevoli di averlo, il potere, se possono permettersi di prendere a cazzi in
faccia il Presidente degli Stati Uniti e tutti i suoi sostenitori? Probabilmente
no: vi abbiamo sempre visto dalla parte opposta della barricata, ad applaudire
le restrizioni contro i Fascisti (o presunti tali).
”Non sputare troppo in alto che poi
in testa ti ritorna”, diceva mio nonno. Aveva ragione. Prima o poi toccherà anche a voi.